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Biarritz: tra oceano, storie leggendarie ed eleganza basca 

Foto di copertina: Piccola spiaggia di Biarritz ©shutterstock/ctimsimages.uk

Non serve andare in capo al mondo per sentirti davvero altrove. Basta posare le valigie a Biarritz, in Nuova Aquitania, la perla della costa basca. Una città con uno charme eccezionale, dove l’Atlantico si fonde con le tradizioni e ogni strada, ogni scoglio, ogni onda racconta una storia. A meno di 40 km dalla Spagna, immersa nel fascino meridionale dei Pirenei Atlantici, tra spiagge, casinò e autenticità, la città di Riccardo Cuor di Leone conquista i turisti di tutto il mondo. La missione di Teritoria è quella di accompagnarti in un viaggio fuori dai sentieri battuti. Se cerchi un soggiorno tra mare e città in Nuova Aquitania, abbiamo quello che fa per te… Allora partiamo alla scoperta delle bellezze nascoste di Biarritz.  

Affacciata sull’Oceano Atlantico, Biarritz sfoggia il suo fascino in un’eleganza naturale. Qui le onde impetuose lambiscono le scogliere e accarezzano le lunghe spiagge sabbiose, offrendo uno spettacolo continuo. L’Atlantico, vivo e indomabile, scolpisce ogni angolo della costa e plasma l’identità stessa della città. La sua luce mutevole, a tratti dolce e dorata, a tratti drammatica sotto le nuvole, crea un’atmosfera particolare, quasi cinematografica.  

Biarritz vista mare 

Biarritz è prima di tutto mare. È onnipresente, vivace, maestosa. Sulla Grande Plage (letteralmente Grande Spiaggia) si passeggia al ritmo delle maree, tra bagnanti, surfisti e un’eleganza balneare. Ma è sulla Costa dei Baschi, culla del surf in Francia negli anni ’50, che lo spettacolo diventa magico.

La Grande Plage, Biarritz / agenzia turistica Biarritz ©emiliecharransol

A differenza del Mar Mediterraneo, le acque basche di Biarritz sono più imprevedibili, perfette per i surfisti. Circondate da scogliere verdeggianti, offrono un panorama spettacolare e un’atmosfera rilassata, fuori dal tempo.  

La città non è solo una bella cartolina. Porta i segni di un passato ricco e cosmopolita. Uno dei suoi simboli è il Rocher de la Vierge (scoglio della Vergine), sentinella di pietra battuta dalle onde. Eretta in memoria di un miracolo in mare, rievoca una leggenda locale: si racconta che alcuni marinai, dispersi durante una violenta tempesta, siano riusciti a ritrovare miracolosamente la strada verso la terraferma grazie a una luce misteriosa che emanava da una roccia. In quel segno videro un intervento divino e vollero ringraziare la provvidenza con una statua della Vergine. Da oltre un secolo, la Vergine veglia sui marinai, e regala ai visitatori un panorama indimenticabile sulla baia e sui Pirenei.

Lo scoglio della Vergine, Biarritz / agenzia turistica di Biarritz ©emiliecharransol

Poco distante, il Faro di Biarritz, che dal 1834 guida navigatori e sognatori, domina l’oceano dall’alto dei suoi 73 metri.  Salire i suoi 248 gradini significa godere di una vista sensazionale sulla città e sull’immensità dell’Atlantico. 

Faro di Biarritz / iStock ©saiko3p

Inoltre, questo faro è un concentrato di cultura e storia: la sua lanterna diottrica fu dotata, nel XIX° secolo, di una delle prime lenti ad anelli concentrici progettate da Augustin Fresnel. Automatizzato nel 1980, resta una testimonianza preziosa dell’evoluzione delle tecniche di segnalazione marittima. 

Da semplice borgo di pescatori e agricoltori a località turistica amata dalla coppia imperiale del Secondo Impero, Biarritz ha saputo evolversi negli anni, prendendo ispirazione da ogni epoca che l’ha attraversata. Nel 1843, Victor Hugo la definì “luogo incantevole e magnifico”, temendo solo che diventasse… troppo alla moda. Scopri le sue strade e i suoi segreti, lontano dalla folla

Una città nel cuore della storia della Francia

Un’altra testimonianza dell’eleganza del passato è la villa Belza. Affacciata sul “trou du Diable” (il buco del diavolo) dal XIX° secolo, fu costruita nel 1882 da Ange Dufresnay, uomo d’affari parigino visionario, e si erge maestosa su una roccia nera lambita dalle onde. La sua figura neo-medievale, con torrette e facciata scura, ha sempre suscitato fascino e mistero: il nome Belza, che in basco significa “nera”, incuriosisce e alimenta le leggende popolari. Ma dietro questo nome si nasconde una storia poco nota: quella di Marie Belza Dubreuil, moglie del proprietario, il cui cognome fu tramandato da una governante delle Antille. Fu lei a salvare i figli della famiglia Dubreuil durante i disordini della Rivoluzione. Così il nome  Belza diventa il simbolo di un atto eroico e di un’eredità straordinaria.

La Villa Belza sulla Costa dei Baschi, Biarritz
La Villa Belza sulla Costa dei Baschi, Biarritz / agenzia turistica di Biarritz ©emiliecharransol

Di fronte agli sconvolgimenti del secolo scorso, la villa perde il suo ruolo di luogo di festa durante gli anni ruggenti e il “Castello basco” viene trasformato in un bunker durante le guerre. In seguito, cade poco a poco nell’oblio a seguito di un incendio, per poi rinascere dalle sue ceneri grazie a un meticoloso restauro negli anni 2015-2018. Ancora oggi conserva tutto il suo splendore e continua a ispirare visitatori e residenti, custode di un pezzo di storia locale, tra leggende, nostalgia e modernità. Villa Belza non è un semplice edificio: è un mito in pietra, un teatro di eleganza e mistero. 

Un patrimonio scolpito da storie 

Nel cuore di una natura selvaggia e indomita, Biarritz si distingue per la sua raffinatezza e autenticità. Da antico porto baleniero a elegante località imperiale, la città intreccia architetture nobili tradizioni basche e la cultura degli sport acquatici. Puoi passeggiare tra ville d’epoca, caffè animati, casinò d’élite e mercati vibranti, sempre con l’oceano a fare da sfondo. 

Casinò di Biarritz
Casinò di Biarritz / agenzia turistica di Biarritz ©jpeg-studios

La Grande Plage, la Costa dei Baschi e la Rocca della Vergine offrono panorami spettacolari, dove terra e mare non smettono mai di dialogare. 

Autenticità e sapori baschi   

Biarritz è anche una città dalla cultura vivace, golosa e generosa. Al Port des Pêcheurs (letteralmente: Porto dei Pescatori), tra le “crampottes”, casette tradizionali dei pescatori, trovi ristoranti dove puoi gustare frutti di mare e altre specialità culinarie, proprio di fronte alle barche.  

Biarritz, porto dei pescatori
Porto dei pescatori, a Biarritz / agenzia turistica Biarritz ©emiliecharransol

A pochi passi, le Halles de Biarritz si animano ogni mattina di un’atmosfera conviviale. Qui, puoi assaporare i prodotti del territorio: formaggio di pecora, peperoncini, prosciutto di Bayonne, torta basca… e soprattutto l’arte di vivere locale. 

Biarritz non si visita. Si vive. Si contempla da una roccia, si assapora a un tavolo affollato, si respira dall’alto di un faro. Si vive a piedi nudi sulla sabbia o con lo sguardo perso nell’oceano. È un luogo dove si va per visitare… e dove si ritorna per rivivere

Se questo itinerario ti ha fatto venire voglia di gettare l’ancora a Biarritz, prepara la tua prossima fuga con Teritoria: iscriviti alla nostra newsletter per ricevere in anteprima altre ispirazioni e visita la nostra boutique online per scoprire altre idee per esperienze autentiche. Unisciti anche al nostro programma fedeltà e approfitta di ulteriori vantaggi e privilegi tutto l’anno. L’oceano ti aspetta… con qualche regalo in più.

Un articolo di Emilie Fallot Nguyen

Dove andare in Europa a giugno

Se ti stai chiedendo dove andare in Europa a giugno per goderti il sole, Teritoria ti propone una selezione d’indirizzi nascosti dove si viaggia con l’essenziale, in sintonia con il territorio e le stagioni.

Rimanere in Francia significa immergersi in un territorio ricco di sfumature e di diversità.

La Drôme Provenzale 

Campo di lavanda nella Drôme Provenzale © shutterstock / photosimysia

A sud della valle del Rodano, la Drôme Provenzale si svela come un paesaggio da cartolina: distese di lavanda in fiore, dolci colline punteggiate di ulivi… Ma qui, non si trova lo stesso trambusto del vicino Luberon. I borghi arroccati di Poët-Laval, La Garde-Adhémar o Saoû, ad esempio, sono un’oasi di pace.

Grignan borgo medievale © shutterstock / Begir

È anche un angolo di paradiso per gli appassionati di escursioni a piedi. Tra le esperienze da non perdere, ti consigliamo di provare il sentiero degli Ugoni, di passeggiare per i vicoli ombreggiati di Grignan o di noleggiare una bicicletta elettrica per perderti tra le stradine dei dintorni.

Il Parco naturale regionale dell’Alta Linguadoca

Vista sull’Hérault e sul Parco Naturale dell’Alta Linguadoca dalla cima del Mont-Caroux © shutterstock / Idgfr photos

Ancora poco esplorata, l’Alta Linguadoca è una terra di contrasti e silenzi. I monti del Caroux, le foreste del Somail e le gole di Héric creano un susseguirsi di paesaggi intimamente legati, in perfetta armonia. A giugno, i sentieri escursionistici permettono di osservare una biodiversità rara, accompagnati dal canto delle cicale.

Vista dalle Gole di Héric nell’Hérault © shutterstock / Pierre Alexandre Saumon

E con un po’ di fortuna, potrai persino incontrare dei mufloni. Per goderti al meglio questa esperienza, Teritoria ti invita a privilegiare attività rilassanti come la fotografia, le passeggiate, le escursioni botaniche o l’introduzione alla permacultura presso le fattorie locali.

Ora dirigiamoci verso un’Italia nascosta, con il suo stile di vita lento, i borghi dimenticati e quei territori soleggiati che sanno toccare l’anima.

Il Molise

Vista del Trabucco di Celestino, Termoli, Italia © shutterstock / Only Fabrizio

Dimentica Roma, Firenze o le Cinque Terre. Il Molise, tra l’Abruzzo e la Puglia, è senza dubbio la regione più nascosta d’Italia… e una delle più autentiche. I suoi borghi medievali, come Agnone, Termoli o Campobasso, sembrano essersi fermati nel tempo. Qui, si parlano ancora i dialetti antichi e si cucina secondo le tradizioni.

Vicolo nella città di Campobasso, Italia © shutterstock / Lev Levin

A giugno, i sentieri escursionistici si riempiono di fiori e le spiagge sono ancora deserte. È il momento ideale per scoprire questa regione a piedi, in treno o in bicicletta! Secondo noi, l’attività tipica da non perdere è un’escursione lungo uno storico percorso di transumanza per scoprire il legame millenario tra l’uomo, gli animali e la terra.

Le Marche

Ancora poco frequentata dai turisti, la regione delle Marche è l’alter ego tranquillo della Toscana. All’inizio dell’estate la luce è magnifica, le temperature sono ideali e il mare già caldo, perfetto per fare il bagno in tutta libertà. Tra i nostri borghi preferiti ci sono Urbino, Corinaldo e Offida.

Parco regionale della Riserva Naturale del Monte Conero a Sirolo, Italia © shutterstock / Eddy Galeotti

Se sei nei dintorni, puoi approfittarne per scoprire il Parco naturale regionale del Conero, dove piccole insenature nascoste aspettano solo di essere scoperte dagli escursionisti più audaci. 

Ah, la Spagna… che dire di questa destinazione, impossibile non lasciarsi travolgere da questo mosaico di culture, lingue e terre dai forti contrasti. Teritoria ti accompagna alla scoperta di alcuni indirizzi autentici e riservati, per rispondere alla semplice domanda: dove andare in Europa a giugno?

Le Asturie

Lago Ercina a Covadonga, Picos de Europa, Asturie, Spagna © shuttrstock / Daboost

Dimentica le spiagge affollate della Costa Brava e parti per le Asturie, nel nord-ovest della Spagna. Qui le montagne si tuffano nel mare, i borghi sembrano usciti da una fiaba e la e la gastronomia celebra con fierezza l’autenticità dei prodotti locali. Uno dei luoghi che amiamo di più? 

Escursione nel Parco Nazionale dei Picchi d’Europa © shutterstock / imagoDens

Il Parco Nazionale dei Picchi d’Europa, un santuario per escursionisti, con sentieri poco battuti che invitano alla contemplazione e alla scoperta. 

Per chi ama le esperienze fuori dal comune, concediti una notte in una capanna immersa nella natura e Riconnettiti con l’essenziale.

L’entroterra catalana 

Foresta della Garrotxa, Catalogna, Spagna © shutterstock / M. Vinuesa

Se cerchi il sole a giugno, ma senza andare al mare, ti proponiamo una bella fuga nell’entroterra catalano. Lontano da Barcellona, la Garrotxa o il Priorat ti portano in un mondo di vulcani spenti, foreste e borghi sospesi.

Vigneti terrazzati nella regione del Priorat, Catalogna, Spagna © shutterstock / Oliverasoscar

Una quieta atmosfera, le persone sono accoglienti e le tradizioni sono ancora vive, il tutto immerso in un paesaggio incontaminato. Se sei appassionato di enoturismo e di escursioni, questo angolo della Catalogna, ti conquisterà!

Partire a giugno significa godersi l’anteprima della stagione estiva, quando le destinazioni sono ancora tranquille, la gente del luogo è più disponibile e la natura si rivela in tutta la sua bellezza. È anche l’occasione perfetta per viaggiare in modo più consapevole, scegliendo luoghi meno affollati, mezzi di trasporto sostenibili ed esperienze legate al territorio. L’Europa ti aspetta. Non resta che uscire dai sentieri battuti… e seguire il sole. Con Teritoria, scopri un nuovo modo di viaggiare: autentico, sostenibile, umano. Le nostre strutture, a due passi da questi luoghi suggestivi, sono gestite da padroni di casa appassionati e responsabili.

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Stelle Michelin 2025: i nostri chef Teritoria più premiati!

L’edizione 2025 della Cerimonia delle Stelle della Guida Michelin si è tenuta ieri sera, 31 marzo 2025, a Metz, in Francia, rivelando le nuove Stelle. Con immenso orgoglio alcuni chef Teritoria, e il loro team, sono stati insigniti delle Stelle Michelin. Il loro impegno, la creatività e la passione per l’eccellenza sono stati premiati con questa prestigiosa distinzione.

Quest’anno, Yann Tournier, alla guida del ristorante La Pomme d’Or, situato a Sancerre, nel dipartimento del Cher, nel Centro-Valle della Loira, ha ricevuto la sua prima Stella Michelin. Un riconoscimento che celebra il loro concetto di “Gastronomia Intuitiva”. In un’antica locanda rilevata dallo chef Teritoria Yann Tournier e da sua moglie Justine Heuzé, entrambi originari della Bretagna, mettono in risalto una cucina a base di verdure del Berrichon e prodotti del mare provenienti direttamente dalla Bretagna.

Yann Tournier & Justine Heuzé

Abbiamo anche l’onore di vedere Loïc Pétri e il suo ristorante Étude, aggiungersi alla lista delle strutture stellate. Situato ad Aix-en-Provence, nel dipartimento Bouches-du-Rhône, questo locale offre una cucina che ha conquistato gli ispettori della Guida Michelin. Formatosi in prestigiose maison parigine, lo chef Teritoria è sceso nel sud della Francia per aprire un locale riservato, immerso nel cuore del centro storico di Aix.

Loïc Pétri

In questo spazio dall’eleganza contemporanea, lo chef e la sua brigata danno libero sfogo alla loro creatività attraverso un menu in continua evoluzione. La cucina, istintiva e libera, esalta i migliori prodotti di stagione e di mare (lupo, aragosta, riso di vitello…) attraverso audaci abbinamenti e un uso sofisticato di oli, spezie e peperoncino.

La struttura Teritoria l’Auberge de Clochemerle, situata a Vaux-en-Beaujolais, nel Rodano, in Alvernia-Rodano-Alpi, è stata premiata con una nuova Stella nella Guida Michelin 2025! Lo chef Teritoria Romain Barthe, con la moglie Delphine e il suo team, perpetuano la passione per una cucina colorata e familiare, che rispecchia la bellezza della regione circostante, nel cuore dei vigneti del Beaujolais.

Delphine et Romain Barthe

L’ospitalità dei ristoratori è stata ampiamente premiata quest’anno! Anche lo chef Teritoria Maxime Lesobre e la sua brigata dello Château de Courban & SPA Nuxe, a Courban, in Borgogna-Franca Contea, sono stati ricompensati ieri sera. Questo intimo indirizzo, situato in una luminosa orangerie con vista sui giardini all’italiana del castello, aggiunge una Stella Michelin al suo palmarès.

Maxime Lesobre

Per concludere questa serie di riconoscimenti, destinazione il porto della Luna: anche lo chef dellObservatoire Gabriel, a Bordeaux, in Francia, è stato premiato. Lo chef Bertrand Noeureuil ha arricchito il suo iconico ristorante con una seconda Stella. Seguendo le orme del suo mentore, lo chef e il suo team giocano con i sapori del territorio in una reinterpretazione elaborata del chabrot, da scoprire in cucina.

Bertrand Noeureuil

Questi riconoscimenti confermano l’impegno di tutti i team, la costante ricerca dell’eccellenza e l’amore per i prodotti che sosteniamo ogni giorno.

Dal 2019, la Guida Michelin e la Maison Valrhona celebrano i pasticceri dei ristoranti più apprezzati di Francia, per la loro padronanza dell’arte del dessert, per i loro forti valori etici e ambientali, in ambiti eccezionali. Durante la cerimonia delle Stelle della Guida Michelin 2025, lunedì 31 marzo a Metz, le strutture rappresentate dai loro pasticceri hanno ricevuto il titolo Passion Dessert. Tra questi, alcuni talenti Teritoria sono entrati a far parte della prestigiosa lista.

Axel Goujon, pasticcere presso l’Auberge du Vieux Puits a Fontjoncouse, nell’Aude, e figlio dello chef Teritoria Gilles Goujon, insignito di 3 stelle dalla Guida Michelin, è stato premiato con il Titolo Passion Dessert dalla Guida Michelin 2025.

Gilles Goujon
Axel Goujon

uesto premio mette in luce i talenti che fanno brillare la pasticceria come un’arte a sé stante – un riconoscimento per l’esigenza, l’emozione, la creatività e la precisione che il giovane pasticcere esprime attraverso ogni piatto. Un riconoscimento che onora anche tutto il lavoro del team e che conferma la volontà di spingersi oltre i confini della gastronomia, dal salato al dolce.

Questi riconoscimenti confermano l’eccellenza e il know-how che animano le nostre strutture. Da Teritoria, ogni stella ottenuta è il riflesso di un impegno collettivo, di un lavoro rigoroso e di una passione condivisa tra i nostri chef, i nostri valori e la nostra dedizione comune. Congratulazioni ai nostri talenti per questo magnifico riconoscimento! Non vediamo l’ora di continuare a sorprendere e stupire i nostri ospiti con esperienze gastronomiche uniche.

Per scoprire le nostre strutture stellate, visita il nostro sito Teritoria e parti alla scoperta della tua prossima esperienza culinaria. Per ricevere tutte le notizie sui migliori ristoranti, iscriviti alla nostra newsletter. Se sei già convinto, prepara la tua prossima cena stellata con il nostro programma fedeltà.

Un articolo scritto da Emilie Fallot Nguyen; traduzione di Virginia Giglio

Alte Alpi: natura, escursioni e paesaggi incontaminati

Foto di copertina: ©Shutterstock /JeanLucIchard

Voglia di una boccata d’aria fresca, panorami mozzafiato e un’immersione totale in una natura incontaminata? Le Alte Alpi, gioiello della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, offrono paesaggi eccezionali per gli amanti della montagna. Tra escursioni, foreste protette, laghi dalle acque cristalline e grandi spazi naturali, ogni sentiero, ogni paesaggio invita alla contemplazione e all’evasione.

Che tu sia un appassionato di alta montagna, un escursionista curioso o semplicemente alla ricerca di paesaggi rilassanti, parti alla scoperta delle meraviglie naturali delle Alte Alpi.

Parco Nazionale degli Écrins: un santuario per gli escursionisti

Il Parco Nazionale degli Écrins, un autentico tesoro delle Alte Alpi, è un luogo da non perdere per gli amanti della natura e delle escursioni.

Parco Nazionale degli Écrins©Shutterstock / cfrancois-roux_

Creato nel 1973 dopo anni di impegno da parte di alpinisti e naturalisti, questo parco protetto regala paesaggi alpini mozzafiato e una biodiversità straordinaria. Tra i percorsi più spettacolari, non perderti:

Il lago dell’Eychauda, si raggiunge dopo una magnifica escursione che ti porta a oltre 2.500 metri di altitudine. Questo lago glaciale, arroccato nel cuore delle montagne, rivela acque di un blu intenso, alimentate dallo scioglimento dei ghiacciai circostanti.

Il lago dell’Eychauda © Ufficio del Turismo Pays des Écrins / Thibaut BLAIS

Il ghiacciaio Blanc, è uno degli ultimi ghiacciai ancora accessibili delle Alpi meridionali. La salita graduale ti immerge in un paesaggio minerale impressionante, tra nevi perenni e creste aguzze.

Se sei in cerca di avventura e vuoi un itinerario più lungo, il GR54, anche chiamato Tour des Écrins, offre un incredibile percorso ad anello intorno alle vette più alte del massiccio, tra cui la Barre des Écrins, che raggiunge i 4.102 metri.

GR54 © shutterstock / Francois Roux

A piedi, in mountain bike o a dorso d’asino, ogni sentiero offre un’esperienza unica, a stretto contatto con una natura incontaminata e preservata.

Mont Guillaume: un panorama indimenticabile sul lago di Serre-Ponçon

Il Mont Guillaume, che domina la città di Embrun, è alto 2.542 m ed è un luogo ideale per un’escursione facile ed è ricca di meraviglie da scoprire. La salita, con i suoi fantastici panorami, conduce a una cima che offre una vista a 360° sul lago di Serre-Ponçon e sulle montagne intorno.

Mont Guillaume © iStock / Bertrand Van isterdael

Il sentiero si snoda inizialmente attraverso un bosco di larici, dove la luce filtra tra i rami creando un’atmosfera rilassante, quasi mistica. Si prosegue poi verso la Chapelle di Séyères, un luogo ricco di storia, prima di raggiungere gli alpeggi d’alta quota, da dove si gode una vista ampia e spettacolare. Il sentiero Widman prende il nome da Charles Éric Widman, giovane tenente che nel 1897 fu il primo a scalare il Mont Guillaume con gli sci. Oggi una meta imperdibile per gli appassionati di sci alpinismo in inverno.

Foresta di Boscodon: un’esperienza sensoriale nel cuore di un sito Natura 2000

Situata sulle alture del lago di Serre-Ponçon, la foresta di Boscodon è un luogo tranquillo dove la natura è protagonista. Classificata sito Natura 2000, ospita una fauna e una flora eccezionali, tra cui il gallo cedrone, la marmotta, il camoscio e numerose specie di rapaci. Vi crescono anche piante rare come il sabot di Venere e la berardie lanuginosa, autentici tesori botanici.

panorama dalla foresta di Boscodon / iStock © Michel Peres

I sentieri che attraversano la foresta ti invitano a fare una passeggiata e a goderti il panorama. Tra alberi secolari, torrenti cristallini e sentieri storici, ogni passo ti svela sempre di più l’anima di questo luogo magico.

Per un soggiorno all’insegna dello sport in mezzo alle montagne, l’ideale è tuffarti nelle acque cristalline delle Alte Alpi. Conosciute in tutto il mondo, sono una tappa obbligatoria per i viaggiatori di tutte le età!

Lago di Serre-Ponçon: un gioiello turchese nel cuore delle Alpi

Il lago di Serre-Ponçon, nato dalla costruzione di una diga negli anni ’60, è oggi il più grande lago artificiale della Francia metropolitana. Un vero mare nell’entroterra, incastonato ai piedi delle montagne, che offre paesaggi spettacolari e numerose attività acquatiche.

Vista dall’alto del Lago di Serre-Ponçon / iStock © Razvan

Se cerchi sensazioni tranquille, ti piaceranno attività come il kayak e il paddle, ideali per esplorare le calette selvagge dalle acque cristalline. Potrai rilassarti sulle spiagge insignite della Bandiera Blu, perfette per un bagno in acque che, in estate, raggiungono i 23 °C. Ti invitiamo a provare anche la vela e la navigazione, grazie ai più di 1.000 ormeggi disponibili nei porti del lago.

Ben protetto e rispettoso dell’ambiente, il lago di Serre-Ponçon è una meta da non perdere per gli amanti della natura e delle attività nautiche eco-responsabili.

Il lago di Embrun: una spiaggia in mezzo alle montagne

A soli 2 km dal centro di Embrun, il Plan d’Eau d’Embrun è un luogo ideale per rilassarsi e fare il bagno con la famiglia. Separato dal lago di Serre-Ponçon da una diga, quest’area naturale attrezzata è caratterizzata da acque calme e sicure, perfette per grandi e piccini. Sul sito puoi rilassarti sulle spiagge attrezzate e sorvegliate e praticare diverse attività nautiche, dal pedalò al paddle. Il tutto in un ambiente naturale incontaminato, ideale per una pausa rigenerante dopo un’escursione nei dintorni.

Plan d’eau d’Embrun © shutterstock / Bertrand Van isterdael

Dalle cime innevate del Parco Nazionale degli Écrins, passando per fitte foreste e luminosi pascoli alpini, fino alle acque turchesi del lago di Serre-Ponçon, le Alte Alpi sono un vero paradiso per gli amanti della natura e dell’avventura. Che tu sia alla ricerca di escursioni sportive, esperienze autentiche o momenti di relax in mezzo alla natura, questo territorio incontaminato della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra ti regala un terreno di gioco unico, tra cielo e montagne.

Ritrova te stesso e scopri i tesori delle Alte Alpi. Dai un’occhiata alle nostre strutture Teritoria nella regione sul nostro sito web o trova altre ispirazioni per le tue prossime esperienze in Provenza-Alpi-Costa Azzurra (o altrove) iscrivendoti alla nostra newsletter. Se sei già convinto dai paesaggi, pianifica il tuo viaggio scoprendo il nostro programma fedeltà.

Di Emilie Fallot Nguyen 

Sartène e dintorni: vieni a scoprire “l’isola della bellezza” e i suoi paesaggi

Foto di copertina: © shutterstock /Rolf E. Staerk

Terra di carattere, tra mare e montagna, Sartène e i suoi dintorni offrono un’immersione totale nell’anima corsa. Vicoli acciottolati, piazze animate, tradizioni secolari e paesaggi selvaggi: qui ogni pietra racconta una storia e ogni sentiero svela un tesoro naturale. Dalla processione del Catenacciu alle calette segrete di Tizzano e alle maestose Cime di Bavella, scopri perché la Corsica merita più che mai il suo soprannome di isola della bellezza.

Arroccata su uno sperone roccioso, Sartène ti conquisterà con i suoi paesaggi autentici e la sua atmosfera davvero unica. Passeggia per i vicoli tra le case di granito, respira l’atmosfera della terra e lasciati trasportare dai profumi del mercato, dove si mescolano formaggi di pecora, figatellu e canistrelli. La Corsica è chiamata “l’isola della bellezza” e scoprendo questi paesaggi capirai il perché!

Le Cime di Bavella: un paesaggio da cartolina

Vero e proprio gioiello della montagna corsa, le Cime di Bavella creano un paesaggio spettacolare fatto di picchi rocciosi e boschi di pini. Raggiungibile dall’omonimo passo, questo massiccio ti regala escursioni indimenticabili: il Trou de la Bombe (letteralmente il buco della bomba) è un sentiero facile che conduce a una finestra naturale scavata nella roccia, da dove puoi goderti una vista mozzafiato.

Cime di Bavela in Corsica © iStock / krisztian juhasz

Valle del Rizzanese: un’oasi nel cuore della macchia mediterranea

Il percorso delle Cime di Bavela, è un sentiero ad anello di 5 ore che attraversa uno dei panorami più belli della Corsica. Le piscine naturali di Purcaraccia: vasche di acqua turchese nascoste nel cuore del granito, sono l’ideale per una pausa rinfrescante.

Piscine naturali di Purcaraccia / shutterstock © salajean

Dal villaggio di Sainte-Lucie-de-Tallano, un sentiero si snoda attraverso il bosco fino a raggiungere le acque limpide del Rizzanese. Qui, tra le rocce scolpite dal tempo, si nascondono splendide piscine naturali, ideali per un bagno immersi nella natura. Una splendida pausa dopo aver visitato i bagni di Caldane, sorgenti di acqua calda rinomate fin dall’antichità.

Piscine naturelle Rizzanese © iStock / fotoember

Sentiero dei Bruzzi: dove il mare incontra la macchia mediterranea

Nel comune di Pianottoli-Caldarello, il sentiero dei Bruzzi offre una passeggiata incantevole tra blocchi di granito scolpiti dal vento e calette segrete dalle acque cristalline.

Sentiero costiero dei Bruzzi © shutterstock / Robirensi

La spiaggia di Venere, con il suo scoglio che sembra emergere dalle onde come un’antica dea, è una tappa imperdibile per gli amanti dei paesaggi incontaminati.

Il tour dell’isola non sarebbe completo senza un tuffo in mare: scopri il nostro itinerario lungo le spiagge incontaminate nei dintorni di Sartène.

Tizzano: tra rovine del passato e calette segrete

La strada che conduce a Tizzano è già una promessa di evasione. Lungo il percorso, fermati sull’altopiano di Cauria per ammirare gli antichi menhir, testimoni silenziosi di una storia millenaria. E poi, dietro un tornante, tra le rocce si apre il piccolo porto di Tizzano. Questo tranquillo borgo di pescatori, oggi trasformato in un grazioso porto turistico, è il punto di partenza ideale per esplorare spiagge paradisiache.

Tizzano © iStock / Virginie Lobel

Parti a piedi o in kayak alla scoperta di calette nascoste, accessibili solo dal mare o tramite sentieri poco battuti. Qui l’acqua è incredibilmente limpida e invita a fare il bagno in uno sfondo da cartolina. Non hai bisogno di maschera e boccaglio per vedere i pesci che danzano tra gli scogli, tanto è impressionante la trasparenza dell’acqua.

Roccapina: sotto la protezione del Leone di pietra

Più a sud, la natura ha scolpito un guardiano maestoso: il famoso Leone di Roccapina, un imponente forma rocciosa che domina la baia. Questa figura sembra vegliare su una spiaggia di una purezza estrema, dove la sabbia bianca si estende tra acque cristalline e una macchia profumata.

Roccapina © iStock / joningall

Per arrivare in questo angolo di paradiso, basta una breve passeggiata attraverso un paesaggio incontaminato, dove l’aria profuma di mirto e elicriso. Non lontano, sotto la superficie, i relitti di barche dimenticate sono immersi nel silenzio delle profondità marina.

Riserva naturale di Scandola: una natura incontaminata e protetta

La riserva di Scandola vanta una fauna straordinaria, dove hanno trovato rifugio diverse migliaia di specie. Cinghiali, rettili, volpi e anfibi vivono liberamente in questo santuario protetto. Tra gli abitanti più sorprendenti, un pipistrello gigante, soprannominato “molosso”, ha deciso di stabilirsi qui, diventando il più grande d’Europa. Mentre sulle scogliere scoscese, l’aquila reale, il falco pellegrino, il falco pescatore e i gabbiani nidificano e offrono uno spettacolo meraviglioso agli amanti del birdwatching.

Riserva naturale di Scandola © shutterstock / iacomino FRiMAGES

Sotto la superficie ti aspetta un mondo altrettanto ricco. Il mare nasconde una biodiversità incredibile: molluschi, coralli, praterie di posidonia e ben 243 specie di pesci che nuotano in queste acque cristalline. Al largo di Scandola, non è raro avvistare grandi mammiferi marini come i delfini. Curiosi e giocherelloni, amano avvicinarsi alle imbarcazioni, scivolando con grazia tra le onde, offrendo talvolta uno spettacolo indimenticabile ai fortunati che incrociano la loro strada. Quindi, amanti degli animali, prendete il binocolo e armatevi di pazienza se volete avvistarli!

Sartène e i suoi dintorni rappresentano alla perfezione l’essenza della Corsica: un territorio incontaminato e autentico, dove storia e natura si intrecciano in ogni momento. Che tu sia appassionato di escursionismo, amante del patrimonio culturale o alla ricerca di spiagge nascoste, questa regione ti promette un soggiorno fuori dal tempo, tra tradizioni e panorami mozzafiato.

Per scoprire Sartène e la Corsica, scopri le strutture Teritoria sul nostro sito web e lasciati ispirare per il tuo prossimo viaggio nel Mediterraneo con la nostra newsletter. I paesaggi ti hanno conquistato? Pianifica il tuo prossimo viaggio e scopri il nostro programma fedeltà.

Di Emilie FALLOT NGUYEN

Strada dei vini tra Angiò e Saumur

Foto copertina: © Getty Images / ribeirorocha

Situata nel cuore dei Paesi della Loira, Angiò è una terra di vigneti, castelli e borghi dal fascino intramontabile. Dai maestosi castelli di Brissac alle bollicine raffinate del Saumurois, passando per i morbidi vini del Layon, ogni tappa di questo viaggio ti immerge in un mondo di autenticità ed eleganza. Lasciatevi guidare in un itinerario enoturistico nel cuore dell’Anjou, a Saumur, dove ogni bicchiere racconta una storia e ogni panorama invita alla contemplazione.

Joachim du Bellay, originario della regione, parlava di questo territorio come di ”una dolcezza angevina” lontana dal trambusto della corte. Ripercorri il cammino che lo ha condotto ai castelli e ai villaggi che hanno ispirato le sue poesie.

Un tour enologico: lo Château de Brissac

Durante il tuo viaggio, scoprirai un’armonia autentica tra paesaggi naturali e ricchezze storiche. Questo itinerario, con le sue 27 denominazioni, ti porterà alla scoperta di castelli storici, cantine trogloditiche e case vinicole emblematiche, dove degustazioni e convivialità sono all’ordine del giorno. 

Angiò e Saumur
Château de Brissac / Shutterstock © Richard Semik

Lo Château de Brissac, costruito nel XV° secolo, alto 48 metri e con sette piani, è il più alto di Francia. L’architettura maestosa e i saloni super decorati sono davvero sbalorditivi. La cappella, la galleria dei ritratti piena di storia e il parco paesaggistico con giardini alla francese si fondono armoniosamente e rivelano un ambiente incantevole che racconta la storia dell’Angiò.

Un tour enologico: il vino di Saumur

Saumur è rinomata per il suo vino frizzante, imperdibile per gli amanti delle bollicine fini ed eleganti. Il Saumur brut, prodotto seguendo il metodo tradizionale, fa concorrenza ai migliori spumanti francesi.

Angiò e Saumur
Cantina trogloditica / Shutterstock © BONDART PHOTOGRAPHY

Immergiti nel fantastico mondo del vino con un corso di enologia a Saumur o Angers, perfetto per affinare le tue conoscenze. Scopri la Maison Louis de Grenelle, nascosta in una spettacolare cantina troglodita, e goditi una degustazione unica. Queste gallerie scavate nel tufo un tempo erano usate come magazzini. Oggi sono un luogo spettacolare per scoprire i vini della regione.

Un tour enologico: una degustazione sotterranea intensa e suggestiva

Angiò e Saumur
Visita dei vigneti / Shutterstock © RossHelen

Nel Saumurois, il vino si scopre anche attraverso un’esperienza sensoriale e interattiva. Visita i Vigneti Edonis, dove una cantina trogloditica scavata nel tufo offre un’esperienza unica: un percorso immersivo che unisce la storia del vigneto alla degustazione di cuvée locali, il tutto in uno spettacolare ambiente sotterraneo.

Itinerario nell’Angiò: da Saumur allo Château Montreuil-Bellay

Angiò e Saumur
Château Montreuil-Bellay / Getty Images © DigitalEchos

Questo castello, che è anche un domaine viticolo si estende su 16 ettari, dove vengono coltivati con grande passione il Chenin, lo Chardonnay e il Cabernet. La tappa ideale per degustare vini eleganti e raffinati, scoprendo l’affascinante storia dello Château Montreuil-Bellay. Non esitare a fissare un appuntamento con il Chatelier per una visita guidata del castello e una degustazione dei vini locali, in questo scenario eccezionale!

Nel 2025, lo Château Montreuil-Bellay festeggia i suoi 1000 anni con un programma pieno di feste. Rivivi il Medioevo con ricostruzioni storiche, tornei cavallereschi e attività coinvolgenti. È un’occasione unica per degustare i vini della tenuta e per immergerti nella storia di uno dei castelli più belli dell’Angiò.

Itinerario nell’Angiò: da Saumur a les Coteaux du Layon 

Angiò e Saumur
Vigneti / Getty Images © BZH22

L’Anjou Noir, prodotto in 27 comuni, gode di un territorio unico, chiamato così per i suoi terreni di scisto e arenaria provenienti dal basamento armoricano. Questi terreni conferiscono al vino un carattere particolare: il colore è più giovane, il sapore ricorda il miele e la frutta. È una tappa ideale per degustare un vino eccezionale e comprendere le sottigliezze di questo territorio.

Itinerario nell’Angiò: da Saumur allo Château Brézé 

Il vigneto di Brézé, vero gioiello del Paese della Loira, si distingue per i suoi raffinati vini rossi a base di Cabernet Franc, vitigno emblematico della regione. L’Angiò è una terra dalla straordinaria diversità viticola, dove ogni vitigno rivela una tavolozza aromatica eccezionale.

Angiò e Saumur
Château de Brezé / Shutterstock © Richard Semik

Lo Château de Brézé, a una decina di chilometri da Saumur, è un monumento storico noto per il suo impressionante sistema di grotte perfettamente conservate. L’architettura neogotica custodisce tracce del passato, tra cui un panificio sotterraneo e cantine scavate nella roccia. Tra degustazioni di vini ed esplorazioni delle gallerie segrete del castello, la visita promette un’immersione unica nella storia e nel territorio.

Un circuito sportivo: mettiti alla prova con la bicicletta!

Per un’escursione che unisce natura ed enoturismo, percorri la Loira in bicicletta lungo alcuni dei vigneti più belli della valle. Da Brissac a Saumur, passando per Montreuil-Bellay, questo itinerario invita a scoprire i territori straordinari tra l’Angiò e il Saumurois.

Angiò e Saumur offrono una fuga incantevole, dove vigneti eccezionali e tesori storici si fondono armoniosamente. Tra degustazioni raffinate, castelli maestosi e paesaggi scolpiti dalla Loira, ogni tappa rivela l’anima autentica della regione. Che tu sia un amante dei grandi vini, un appassionato di storia o un viaggiatore alla ricerca di nuove scoperte, questo tour enogastronomico ti regalerà momenti indimenticabili, tra sapori, storia e meraviglia. Tra patrimonio architettonico e sapori unici, la regione seduce gli amanti del vino e gli appassionati di storia.

Scopri di più visitando il nostro sito web. E continua l’esperienza e scopri altre idee per soggiorni ed esperienze culinarie nella nostra boutique online.

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Di Emilie Fallot Nguyen 

Vence, città d’arte e di luce

Foto di copertina: ©Hélène Adant_Paris / Centre Pompidou-Mnam CCI-Biblioteca Kandinsky

Nel 1976, Vence è stata inclusa da National Geographic tra i quattro comuni più belli d’Europa. E non c’è da stupirsi: la sua luce meridionale, morbida e mutevole, ha affascinato molti artisti, soprattutto gli impressionisti. Vence offre un paesaggio unico dove la natura e l’architettura si fondono armoniosamente, rendendola una vera musa per pittori, scultori e creativi di ogni provenienza.

Sulle tracce di Matisse 

Henri Matisse è una delle figure più importanti che hanno vissuto a Vence. Il fascino della città lo ha conquistato ed è qui che ha creato alcune delle sue opere più celebri. Un itinerario artistico dedicato all’artista è in fase di realizzazione e permetterà ai visitatori di ripercorrere le tappe della sua vita e scoprire la sua influenza sulla città. 

Villa le Rêve, a Vence © Hélène Adant_Paris / Centre Pompidou-Mnam CCI-Biblioteca Kandinsky 

La Villa le Rêve, dove Matisse ha vissuto e lavorato, è già un luogo di riferimento per gli amanti dell’arte. Questo luogo, ancora intriso del suo spirito creativo, oggi ospita artisti in residenza ed eventi culturali.

Una galleria d’arte a cielo aperto

Con più di 35 gallerie, Vence è un vero museo a cielo aperto. Passeggiando per le sue strade puoi ammirare opere contemporanee e allo stesso tempo immergerti nella storia artistica della città.

Henri Matisse © Hélène Adant_Parigi / Centro Pompidou-Mnam CCI-Biblioteca Kandinsky

La luce, che ha ispirato così tanto Matisse, Chagall e Picasso, continua ad attirare artisti e curiosi da tutto il mondo.

Un museo tra pietra e profumi

Vence non è solo pittura. La città ha anche un forte legame con il mondo dei profumi, grazie alla vicinanza con Grasse, la capitale mondiale della profumeria. Il Museo della Pietra Profumata mette in risalto questa tradizione esplorando la storia del profumo e il suo legame con le risorse naturali della regione. Questo savoir-faire, iniziato da Eugène Fuchs della Maison Fragonard nel 1926, arricchisce il patrimonio vivente della città.

Prima di diventare un angolo di paradiso per gli artisti, Vence era una città episcopale fin dal IV secolo. Il suo centro storico, circondato da mura medievali, racconta il suo passato turbolento e prestigioso. Il patrimonio architettonico testimonia i secoli di storia che hanno plasmato la città. Passeggiando per i vicoli, i visitatori possono ammirare tesori che narrano l’evoluzione di questa città provenzale, tra influenze medievali, feudali ed episcopali.

La Place du Marché, un posto pieno di vita e storia

La Place du Marché (Piazza del Mercato) è un luogo imperdibile se vuoi immergerti in un’atmosfera autentica di Vence. Fin dal Medioevo, ospita mercati e fiere, dove commercianti e artigiani si riuniscono in un’ effervescenza colorata.

La fontana bassa, a Vence / © Marc Chaix

Circondata da facciate color ocra e terrazze animate, conserva una tradizione conviviale dove i sapori e i profumi mediterranei si fondono con gli echi del passato.

Un patrimonio architettonico notevole

Durante la passeggiata, fermati a Place du Marché (piazza del mercato) per ammirare la fontana medievale. A Vence, l’acqua è un elemento centrale: la città è attraversata da tre fiumi e conta una ventina di fontane. Alle sue acque, leggere e rinfrescanti, vengono attribuite numerose proprietà, tra cui effetti dissetanti e persino diuretici.

Le varie fontane della città rendono il luogo ancora più pittoresco, alcune risalgono al XVI° secolo. Le più note sono la Fontaine Vieille, che risale a prima del XVI° secolo, e la Peyra (1539, restaurata nel 1822).

Fontana della Peyra, a Vence / © Marx Chaix

In questa città, anche i castelli meritano attenzione. Il Castello Villeneuve (XIII°-XIV° secolo) e il suo omologo extra-muros del XVII° secolo testimoniano il passato nobile della città. Il secondo, trasformato in museo su iniziativa del sindaco Émile Hugues, ospita oggi mostre prestigiose.

La Cattedrale di Vence, una delle più antiche della regione

Costruita sulle rovine di un tempio romano, la Cattedrale di Notre-Dame de la Nativité è una delle più antiche della regione. Il suo tesoro più prezioso è sicuramente il mosaico di Marc Chagall “Mosè salvato dalle acque”, che aggiunge un tocco di arte moderna a questo monumento pieno di spiritualità e storia.

Vence ospita ancora 21 chiesette, alcune delle quali sono dei veri e propri gioielli di architettura e arte sacra. Tra le più notevoli:

La Chapelle du Rosaire: l’opera completa di Matisse

Facciata della Chapelle du Rosaire / Shutterstock © Armando Oliveira

Progettata da Henri Matisse tra il 1947 e il 1951, questa chiesetta è un capolavoro in cui l’artista ha curato ogni dettaglio, dalle vetrate agli ornamenti. Il gioco di luci, la semplicità essenziale e i motivi colorati la rendono un luogo unico, imperdibile per gli amanti dell’arte e dell’architettura religiosa.

Altre chiesette significative

Vence si distingue per il suo straordinario patrimonio religioso, testimoniato da numerose chiesette che raccontano la storia e la spiritualità della città. Tra le più antiche, la Chapelle Sainte-Colombe (XII°-XIII° secolo) e la Chapelle Sainte-Élisabeth (XIII°-XIV° secolo) conservano l’impronta medievale della città, mentre la Chapelle Saint-Raphaël (XV° secolo) segna il passaggio al Rinascimento. Nei secoli successivi sorgono autentici gioielli come la Chapelle des Pénitents Blancs (1614), la Chapelle Sainte-Anne (1617) e la maestosa Grande Chapelle du Calvaire (1701), che domina il paesaggio di Vence con il suo complesso di cinque piccole cappelle costruite nel 1720. Più tardi, la Chapelle de Saint-Lambert (1881) e la Chapelle de Notre-Dame des Missions (XX° secolo) completano questo insieme unico, dove storia e spiritualità si intrecciano.

Ogni chiesetta ha il suo fascino e ti accompagna in un viaggio attraverso stili ed epoche diverse, alla scoperta dell’anima di Vence, tra tradizione e ispirazione.

Immersa in una luce unica e ricca di storia, Vence continua a essere una fonte di ispirazione per artisti di tutto il mondo. E che tu sia un amante dell’arte, un appassionato di storia o semplicemente un turista in cerca di meraviglie, la città ti regala un viaggio fuori dal tempo, dove ogni angolo rivela un pezzo del suo ricco patrimonio. Per scoprire altre città con una storia emozionante e scenari ricchi, iscriviti alla nostra newsletter o visita il nostro sito web.

Di Emilie FALLOT NGUYEN 

Albi: città d’eccezione tra storia e patrimonio

Foto di copertina: © CRTL Occitanie / Buscandoalsol

Nel cuore del Tarn, in Occitania, Albi è una città dal patrimonio unico e dall’atmosfera senza tempo. Classificata patrimonio mondiale dell’UNESCO, la “città rossa” deve il suo soprannome ai mattoni di terracotta che ne caratterizzano l’architettura, creando un’armonia visiva sorprendente. Dalla maestosa cattedrale di Santa Cecilia alle tranquille rive del Tarn, passando per i vicoli medievali e i tesori artistici del Palais de la Berbie ( Palazzo episcopale) , Albi racconta una storia ricca e svela un’anima vibrante. Scopri il nostro itinerario e preparati a immergerti nel cuore di una città straordinaria.

Il riconoscimento di Albi come patrimonio mondiale si deve al suo centro storico, testimonianza ben conservata del suo passato medievale. La città si è sviluppata intorno all’imponente cattedrale e al palazzo episcopale, in un perfetto equilibrio tra forza difensiva e raffinatezza architettonica.

Albi
Città episcopale di Albi © CRTL Occitania / Dominique VIET

La città episcopale si estende su 19 ettari e comprende quattro monumenti emblematici. Ciascuno di questi luoghi racconta l’evoluzione di Albi nel corso dei secoli, tra influenze gotiche, vestigia medievali e innovazioni artistiche.

È impossibile parlare di Albi senza citare la cattedrale di Santa Cecilia, una vera e propria fortezza in mattoni che domina la città. Costruita a partire dal 1282 per affermare il potere della Chiesa contro i Catari, è un esempio unico di architettura gotica meridionale. Dietro l’aspetto austero, l’interno svela una straordinaria ricchezza decorativa e ospita il più grande affresco del Giudizio Universale al mondo. Un autentico tesoro d’arte e di storia, imperdibile durante la visita ad Albi.

Albi
Cattedrale di Santa Cecilia, ad Albi © CRTL Occitania / Viajandoconmami

Un’ altra curiosità: dal 1988, una coppia di falchi pellegrini nidifica ogni anno nel campanile della cattedrale. Un sorprendente omaggio alla natura, nel cuore della città medievale.

Conservata con cura nella mediateca di Albi, la Mappa Mundi, risalente all’VIII° secolo, è una delle più antiche rappresentazioni conosciute del mondo. Inserita nel registro della Memoria del Mondo dell’UNESCO nel 2015, questa rarissima mappa offre una testimonianza preziosa della visione medievale del globo, ben prima delle grandi scoperte geografiche.

Anche se l’originale è riservato ai ricercatori, una copia è esposta nel Tesoro della Cattedrale di Santa Cecilia, dove tutti possono ammirare questo straordinario pezzo di storia medievale.

Il Palais de la Berbie, un altro gioiello del centro storico, è stato costruito nel XIII° secolo come una fortezza militare, per poi essere trasformato. Oggi ospita il Museo Toulouse-Lautrec, dedicato all’artista di Albi, noto per i suoi manifesti e dipinti che immortalano la vita parigina della Belle Époque. 

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Palais de la Berbie, ad Albi © CRTL Occitania / Christine CHABANETTE

I recenti lavori di restauro hanno restituito nuova vita a spazi storici come la galleria di Amboise, con i suoi affreschi del XV° secolo, i saloni d’onore del XVII° secolo e i giardini terrazzati, che offrono una vista mozzafiato sul Tarn. Una tappa imperdibile per gli appassionati di storia e d’arte.

Con la sua armoniosa combinazione di pietra e mattoni, la chiesa di Saint-Salvi è un perfetto esempio del dialogo tra lo stile romanico e quello gotico. Il suo chiostro, autentico angolo di pace, invita alla contemplazione.

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© CRTL Occitania / Dominique VIET

I restauri hanno riportato alla luce tesori inaspettati, offrendo una nuova prospettiva sulla storia di Albi. Affreschi del XVI° secolo, rimasti nascosti per secoli sotto strati di vernice, hanno ritrovato il loro splendore originario, svelando scene e motivi di straordinaria raffinatezza. Un prezioso insieme scolpito in legno policromo, risalente al XV° secolo, testimonia del savoir-faire degli artigiani dell’epoca e si impone oggi come uno dei pezzi forti del patrimonio locale. Quanto al carillon storico, continua a scandire la vita della città con le sue melodie che risuonano tra i vicoli del centro.

Costruito nell’XI° secolo, il Ponte Vecchio di Albi attraversa il Tarn da quasi 1000 anni. Inizialmente fortificato e successivamente ampliato nel XIX° secolo, è oggi uno dei ponti più antichi di Francia ancora in uso. Attualmente in fase di restauro (dal 2023), tornerà presto al suo antico splendore, rafforzando il suo ruolo di ponte tra passato e modernità.

Albi ponte vecchio
Ponte vecchio di Albi © CRTL Occitania / Dominique VIET

Il Tarn scorre ai piedi della città di Albi. Per un’immersione fuori dal tempo, sali a bordo di una “gabarre”, l’imbarcazione tradizionale a fondo piatto che un tempo solcava il fiume per trasportare le merci. Vista dall’acqua, Albi svela un volto inedito: la sua architettura in mattoni rossi si riflette nelle acque calme, offrendo uno spettacolo suggestivo lungo i meandri del Tarn.

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Albi © CRTL Occitania / Les_Coflocs

Navigare sul Tarn permette di riscoprire la città episcopale da una nuova prospettiva, con la maestosità della cattedrale di Santa Cecilia e del Palais de la Berbie che si ergono imponenti sulle rive. È anche un viaggio nel tempo, tra i resti delle antiche attività fluviali, testimonianza di un’epoca in cui il fiume era il cuore pulsante del commercio di Albi. Oltre al patrimonio, il Tarn svela una natura incontaminata, dove i riflessi dorati delle scogliere si alternano a distese verdeggianti. La navigazione si trasforma così in un viaggio senza tempo, scandito dalla presenza di aironi cenerini, martin pescatori e libellule.

Tra patrimonio e natura, Albi ti offre un’esperienza indimenticabile, da vivere lungo il fiume e nel cuore della città storica. Classificata patrimonio dell’umanità, Albi non è solo un vestigio del passato: è una città viva, dove storia e cultura si intrecciano con il presente. Tra monumenti maestosi, passeggiate sul Tarn ed mostre d’eccezione, ogni turista troverà qualcosa capace di stupirlo.

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Di Emilie Fallot Nguyen

Lozère: un’immersione nella natura nel “Paese delle Origini”

Foto di copertina: vista su Sainte Enimie © CRTL Occitania / Les_Coflocs

Nel cuore della regione Occitania, la Lozère è un gioiello di natura incontaminata e protetta. Soprannominata la “Terra delle Origini”, si distingue per la straordinaria varietà dei suoi paesaggi: montagne selvagge, gole vertiginose, altipiani brulli che evocano le grandi distese americane, il tutto immerso in una luce eccezionale. Con il suo patrimonio naturale e la sua storia unici, la Lozère ti invita a rallentare, esplorare e ritrovare l’essenziale.

La canoa è una vera e propria arte di vivere in Lozère, protagonista assoluta della vita all’aria aperta. Tra aprile e ottobre, lasciati trasportare dalla corrente e naviga al tuo ritmo attraverso le famose Gole del Tarn, un capolavoro scolpito dall’acqua e dal tempo.

Lozère
Il Tarn in canoa ©CRTL Occitania / Les_Coflocs

Puoi scegliere tra diversi percorsi, adatti a tutti i livelli:

  • Castelbouc – Sainte-Énimie (8 km – 2 ore): un percorso tranquillo, perfetto per le famiglie, lungo i villaggi trogloditi e le rovine medievali del castello di Castelbouc.
  • Sainte-Énimie – La Malène (12 km – 4 ore): un percorso emblematico che regala panorami mozzafiato su borghi arroccati, scogliere scolpite e sul leggendario castello di La Caze, immerso in una cornice verdeggiante.

Ogni itinerario ti immerge in una natura incontaminata, dove il riflesso delle pareti rocciose nell’acqua limpida rende il paesaggio ancora più suggestivo. Tra tratti tranquilli e rapide accessibili, questa discesa è un’avventura nel cuore della Lozère più selvaggia.

A pochi passi da Saint-Georges-de-Lévéjac, questo sentiero conduce a uno dei panorami più spettacolari della Lozère: il Point Sublime. Da questo belvedere, in cima al Causse de Sauveterre, si apre una vista mozzafiato sul Cirque des Baumes e sulle sue pareti rocciose, scolpite dal Tarn nel corso dei millenni.

Lozère
Le Gole del Tarn ©CRTL Occitania / G.DESCHAMPS

Lassù, lo spettacolo è mozzafiato: gli avvoltoi grigi si librano maestosi sopra le gole, trasportati dalle correnti d’aria. Un luogo senza tempo, dove la bellezza selvaggia della Lozère si apre all’orizzonte, a perdita d’occhio.

Ancora più selvaggio, il Causse Méjean ti invita a un’escursione fuori dai sentieri battuti, attraverso le grandi steppe del Causse. Esplora, su oltre 100 km di tracciati, un deserto minerale punteggiato da doline, villaggi pittoreschi e grotte spettacolari. Il percorso è ancora in fase di organizzazione: per affrontarlo al meglio, è importante essere ben preparato e abituato agli sport estremi.

Le Causses Méjean ©CRTL Occitania

Sulla strada per le Causses Méjean, fermati presso le fattorie caussenarde e gli allevamenti di capre, dove si tramanda la tradizione casearia della Lozère. Per un’esperienza autentica, incontra i produttori locali e lasciati tentare da una degustazione di formaggi e vini biologici delle Gole del Tarn.

Inserito nel patrimonio mondiale dell’UNESCO, l’Aven Armand è un gioiello sotterraneo straordinario. Scendi nelle profondità della Terra a bordo di un orignale funicolare ed esplora una sala dalle dimensioni vertiginose, dove si innalzano le stalagmiti più alte del mondo visitabile.

Grotta Aven Armand Lozère
Grotta Aven Armand © iStock/Christian Decout

Nel sottosuolo, lasciati incantare da una foresta con più di 400 stalagmiti, immobili da 30 milioni di anni. L’Aven Armand è un tuffo nella storia della Terra, tra magia sotterranea ed esplorazione sensoriale.

Nel 2018, il Parco Nazionale delle Cévennes ha ottenuto il riconoscimento di Riserva Internazionale di Cielo Stellato. Lontano da ogni fonte di inquinamento luminoso, il cielo notturno si rivela in tutto il suo splendore. Proprio qui, in Lozère, si trova la più grande riserva di cielo stellato d’Europa: un luogo ideale per l’osservazione astronomica e per vivere una notte sotto le stelle. L’orizzonte, privo di luci artificiali, lascia emergere costellazioni e nebulose in uno spettacolo mozzafiato.

Parco Nazionale delle Cévennes Lozère
Parco Nazionale delle Cévennes © Shutterstock / Laurent Chevalier

Lo sapevi? L’80% della popolazione mondiale non conosce più il buio naturale della notte. È proprio questo a rendere la Lozère un luogo speciale per osservare le stelle.

Oggi, il dipartimento è rinomato per i suoi paesaggi. La Lozère offre paesaggi di bellezza incontaminata e preservata, che mescolano montagne selvagge, gole spettacolari, altipiani brulli degni delle distese vergini dell’America, il tutto immerso in una luce unica. La Lozère ha tutto ciò che serve per un ritorno alle origini nel cuore della natura!

Parti per un’escursione in tutta tranquillità ©iStock

L’escursionismo è un’attività che dà soddisfazioni, ma ha anche dei rischi da non sottovalutare: cadute, stanchezza, condizioni meteorologiche impreviste o incidenti dovuti a una preparazione non adeguata. Come prepararti al meglio?

  • Scegli un percorso adatto al tuo livello e informati sulle condizioni meteorologiche.
  • Prepara lo zaino con attenzione: acqua a sufficienza, cibo, mappa/GPS, kit di pronto soccorso, lampada frontale, vestiti adatti (pioggia, freddo, caldo).
  • Informa un familiare del percorso e dell’orario di ritorno previsto.
  • Non avventurarti mai da solo su sentieri isolati.
  • Rispetta il tuo corpo: idratati bene, fai delle pause e sappi tornare indietro in caso di difficoltà.
  • Una buona preparazione riduce i rischi e garantisce un’escursione in tutta sicurezza!

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Di Emilie Fallot Nguyen 

Uno chef, una passione: Gilles Leininger e i suoi taccuini di ricette

Di Laurence Gounel

Gilles Leininger ha 41 anni e cucina dall’età di 14 anni. I suoi taccuini, da cui non si separa mai, sono un diario di lavoro. Per lui che considera la trasmissione come uno dei suoi valori fondamentali, condividerli significa garantire una coerenza in cucina e trasmettere molto più che semplici procedure, tempi di cottura, ecc… 

Gilles Leininger, chef stellato del ristorante Teritoria Le Jardin Secret

A differenza di un testo scritto al computer, sono ricchi di schizzi, trucchi, riflessioni personali, e alcune ricette pensate per dei concorsi sono rimaste in sospeso o meritano di essere approfondite, il che rende tutti questi taccuini strumenti in continua evoluzione. Mi capita di riprendere il meglio di alcune ricette e di reinterpretarle con le mie risorse e la mia visione attuale. Sono una fonte di ispirazione inesauribile che non compromettono la mia volontà di proporre una cucina legata al territorio”, rivela colui che rivendica una tecnica e una grande precisione nella sua cucina e nella sua pasticceria.

Ne è un esempio il suo piatto iconico, “L’artichaut classique et moderne” (Il carciofo classico e moderno), che riunisce in un unico piatto diverse consistenze e con cui ha ottenuto il 4° posto nell’edizione 2019 del Bocuse d’Or.

“ Ho sempre preso nota di tutto, ma questa competizione non ha fatto altro che confermare questo mio rituale della scrittura. Ho persino un intero raccoglitore dedicato al Bocuse d’Or. ” 

Oltre al raccoglitore dedicato al Bocuse d’Or, lo chef conserva numerosi taccuini che racchiudono le ricette su cui ha riflettuto a lungo, disegnato e migliorato nei minimi dettagli per il Prix Taittinger nel 2018 (3° posto) o per il concorso Meilleur Ouvrier di Francia nel 2022 (dove è arrivato in semifinale).

Oltre al raccoglitore dedicato al Bocuse d’Or, lo chef conserva numerosi taccuini che racchiudono le ricette su cui ha riflettuto a lungo, disegnato e migliorato nei minimi dettagli per il Prix Taittinger nel 2018 (3° posto) o per il concorso Meilleur Ouvrier di Francia nel 2022 (dove è arrivato in semifinale). Quaderni scolastici in formato A4, fogli sparsi, taccuini, un disordine in cui lui stesso ammette di essere l’unico che riesce a trovare un filo logico e che a volte lo costringe a fare un passo indietro per riflettere sul proprio percorso. “ E poi mi piacciono queste pagine che “profumano di cucina”! Alcune sono scarabocchiate, altre macchiate dal segno di una tazza di caffè… È una traccia essenziale e viva.”  

Ristorante Le Jardin Secret 

32 rue de la Gare, 67610 La Wantzenau 

Tel : 03 88 96 63 44 

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