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22 Maggio 2025

Finistère, dove la terra incontra l’oceano

«Senza la Bretagna, la Francia non sarebbe quella che è» Anna di Bretagna, ultima duchessa della regione. Scoprite la punta della Bretagna e il suo fascino secolare!


Foto di copertina: Costa del Finistère ©Shutterstock / Sebastien Sonnen

Con i suoi 2.000 km di costa e 6.000 km di sentieri, il Finistère è il dipartimento con la rete escursionistica più estesa di Francia. Dalle scogliere nere battute dall’oceano ai fari, simboli di speranza che da secoli guidano i marinai, fino alle colline verdi e cariche di salsedine, questa terra offre una bellezza naturale senza fine. Teritoria vi porta all’estremo ovest della Francia, dove l’oceano incontra l’uomo.

La parola “Finistère” in bretone vuol dire “inizio della terra” ed è anche dove iniziano i paesaggi autentici della Bretagna. Ascoltate il richiamo del mare con Teritoria…

La bellezza incontaminata del Finistère

Situata nell’estremo ovest del Finistère, la Pointe du Raz è un invito a scoprire i panorami mozzafiato dell’estremità francese: tra le scogliere scoscese battute dalle onde, gli uccelli marini che le sorvolano, la vegetazione marina famosa in tutto il mondo e le luci cangianti sull’oceano. Tutto invita a rilassarsi e ammirare la bellezza di questa natura sconfinata.

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Punta del Raz ©Shutterstock /Boris Stroujko

Di fronte alla città di Brest si trova la penisola di Crozon, circondata su tre lati dal mare (la rada di Brest, il mare d’Iroise e la baia di Douarnenez) e protetta alle spalle dalle montagne nere del Menez Hom. Ricca di storia e paesaggi selvaggi, la penisola è un tesoro geologico a cielo aperto. Le sue rocce custodiscono numerosi giacimenti, tra cui pietre marine nascoste nel cuore di oltre 400 grotte imprevedibili, scolpite dal ritmo delle maree. Quarzi bianchi, ametiste, minerali fluorescenti: una ricchezza da scoprire alla Maison des Minéraux di Saint-Hernot, nel comune di Crozon. 

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Penisola di Crozon ©Shutterstock / Stockbym

Per raggiungere la penisola, c’è un servizio navetta da Brest, Camaret e Le Fret (da aprile a settembre); oppure la strada D791 collega la penisola a Le Faou e Brest, perfetta per un viaggio on the road nel Finistère! Inoltre, la penisola di Crozon fa parte del Parco naturale regionale dell’Armorica.

I testimoni del passato

Alla fine del XIX° secolo, sullo scoglio di Gorlebella, che in bretone significa “la roccia più lontana”, fu costruito il faro della Vieille. Luce rassicurante e protettiva sul versante occidentale della Pointe du Raz, è stato dichiarato monumento storico nel 2015. Un tempo era considerato un faro “infernale”, sia per la sua posizione isolata in mezzo al mare che per le leggende mistiche che lo avvolgevano.

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Faro della Vieille ©Shutterstock / Tarvos

Eppure, non è che il primo dei fari nelle acque bretoni. Accanto alla Vieille, il faro di Tévennec è noto per la sua maledizione: situato su un isolotto spazzato dalle onde, all’estremità occidentale della Bretagna, è soprannominato “la porta dell’inferno”. Fin dai lavori di costruzione, gli operai raccontavano di sentire il vento sussurrare kerz kuit (“vattene”), i guardiani avevano paura di viverci da soli e nessuno vi restava a lungo. La leggenda si cristallizza nel libro di Anatole Le Braz, Le Gardien du feu, una storia d’amore tragica nel cuore del faro, oggi noto come la “torre della morte”. Teritoria vi invita a prendervi il tempo di scoprire i fari della costa e le loro storie avvincenti.

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Faro di Tévennec ©Shutterstock /Gregory Valle

Ammirando questi guardiani e i loro sentieri incontaminati all’estremità della Francia, si percepisce tutta la storia dei fari: solitari, ma profondamente radicati nel ritmo degli elementi. La vita dei fari bretoni e dei loro guardiani era fatta di assoluto rispetto per il mare e di fedeltà incondizionata alla loro missione: “vegliare sui marinai”. Il mare, unico compagno, e talvolta nemico.

Gli amanti della natura troveranno nel sentiero GR34 la loro felicità. Questo percorso escursionistico, che segue la costa bretone, è punteggiato da riserve naturali protette.

Una di queste è la Riserva di Cap Sizun, creata nel 1959 e situata lungo il tracciato. Questo sito protetto vi offre l’occasione di osservare diversi uccelli marini: cormorani dal ciuffo, gabbiani reali, argentati o marini, urie di Troilo e fulmari boreali. Con un po’ di fortuna, potrete persino vedere i loro nidi tra le rocce che spuntano dall’oceano. 

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Riserva naturale di Cap Sizun baciata dal sole ©Shutterstock /bensliman hassan

L’oceano imprevedibile e misterioso segue le sue regole. La Baia dei Trépassés (letteralmente baia dei morti) ne è l’emblema. Il suo nome infausto è legato alla pericolosità di queste coste, dove, dopo le tempeste, il mare restituisce i relitti delle navi naufragate. Secondo alcune leggende, la baia sarebbe stata anche un luogo di passaggio per i druidi morenti. Gli scienziati, invece, ritengono che derivi da un errore di traduzione della parola bretone “avon”, che significa “fiume”, con “anaon”, che invece significa “i morti”.

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Spiaggia protetta della baia dei Trépassés ©Shutterstock/BreizhPixel Web

Ma non lasciatevi ingannare dal nome! La baia è un angolo di bellezza mozzafiato, un paradiso per surfisti e bagnanti. Il suo panorama sull’Atlantico si accende di sfumature blu e verdi, tra spiagge appartate e scogliere ricoperte di vegetazione. La Baia dei Trépassés fa parte del Grand Site de France, nel cuore del Finistère, tra la Pointe du Raz e la Pointe du Van, nel comune di Plogoff.

Una delle caratteristiche del Finistère è la sua apertura sull’oceano e la vita isolana.

L’isola di Ouessant

Scogliere scolpite dal mare, calette nascoste, luci cangianti, coste selvagge: Ouessant è uno dei luoghi migliori per osservare gli uccelli migratori e le api nere. L’isola di Ouessant, Ushant in bretone, è conosciuta come “l’isola alla fine del mondo” e deve il suo nome al fatto che rappresenta l’ultima terra prima dell’America. Il comune insulare è in gran parte pedonale, rendendo piacevole esplorare l’isola a piedi o in bicicletta.

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Tramonto sull’isola di Ouessant ©Shutterstock /Stephane Bidouze

Per scoprire i tesori dell’isola, l’ufficio turistico organizza passeggiate alla scoperta delle piante medicinali e commestibili dell’isola. Il tour dell’isola riserva molte sorprese: il faro, la chiesa e la sua cappella, il mulino, il megalite centenario, le famose pecore di Ouessant, il museo, il forte e, naturalmente, la spiaggia.

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Borgo addormentato sull’isola di Ouessant ©Shutterstock/penofoto

L’isola è molto impegnata sul fronte ecologico e invita i visitatori a rispettarla e preservarla. Mette a disposizione sacchetti e guanti per raccogliere i rifiuti degli animali, bottiglie, mozziconi di sigaretta… facendo attenzione a non confonderli con i ciottoli della spiaggia, per evitare l’erosione. L’isola incoraggia anche a sostenere i piccoli commercianti e artigiani locali, per consumare a chilometro zero e preservare le sue risorse.

L’isola di Sein

All’estremità della Pointe du Raz vi aspetta una cittadina ben conservata, senza auto: le sue stradine strette rendono impossibile il traffico. L’isola di Sein, soprannominata “l’isola del sole”, custodisce due menhir preistorici classificati come Monumenti Storici e vanta un’altitudine media di appena 1,50 metri, che contribuisce a preservarne l’ambiente. Le sue tipiche case portuali bretoni e i paesaggi insulari sono stati inseriti tra i “Borghi più belli di Francia”. I fari della Vieille e di Ar Men guidano le navi provenienti dalla Francia e dall’Inghilterra… lasciatevi guidare anche voi!

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Borgo di pescatori sull’isola di Sein ©Shutterstock/ Obatala-photography

Gli abitanti di Sein vogliono proteggere la loro isola dal trambusto del mondo: per questo motivo, monopattini e biciclette sono vietati. Per visitarla, vi basteranno un paio di scarpe comode. Da aprile a settembre, il faro di Ar Men è aperto al pubblico: partite dal porto di Audierne e salite a bordo dell’Enez Sun per una crociera alla scoperta dei segreti dell’isola. Con un po’ di fortuna, potreste perfino avvistare dei delfini lungo il tragitto.

L’isola di Glénans

Un’isola quasi tropicale, con spiagge di sabbia bianca e acque cristalline: è l’Isola di Glénans. Un paradiso per il narciso dei Glénans, le foche selvatiche e gli amanti degli sport acquatici. Oasi di pace nel cuore dell’oceano, l’arcipelago offre spiagge immacolate, acque verde smeraldo e sette isolotti principali che si possono esplorare anche in catamarano o persino dal fondo del mare.

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Sabbia bianca sulla spiaggia dell’isola di Glénan ©Shutterstock/Christian Musat

Il Finistère, con i suoi colori e i suoi paesaggi, ha ispirato generazioni di artisti. Da Mathurin Méheut a Jean Bazaine, da Paul Gauguin a Maurice Denis e Paul Sérusier, tutti artisti con stili diversi, ma uniti dalla stessa passione: rappresentare la bellezza del Finistère.

Il Finistère è una bellezza autentica tutta da scoprire. Per saperne di più su questa regione incontaminata, iscrivetevi alla nostra newsletter e scoprite le nostre offerte nella regione con la nostra boutique online. Se il fascino della Bretagna vi ha già conquistato, scoprite come essere premiato durante il vostro prossimo soggiorno con il programma fedeltà Teritoria.

Di Émilie FALLOT NGUYEN

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