
25 Luglio 2025
Il Parco Naturale Regionale del Morvan
Il Parco Naturale Regionale del Morvan non si visita come un parco tematico. Si percorre a piedi, si scopre al ritmo del vento, si comprende nella luce di un mattino nebbioso o nel sapore deciso di un formaggio stagionato in cantina umida.
Foto di copertina: Château de Chastellux, Morvan, Borgogna © Shutterstock / clemMtravel
Ai confini della Borgogna, tra le valli dell’Yonne e le rive della Loira, sorge un territorio nascosto, compatto, incontaminato, che il tempo sembra aver preservato. Il Parco Naturale Regionale del Morvan, un massiccio granitico di un’ altezza modesta ma di una ricchezza immensa, è un territorio di foreste, acque vivaci, silenzio e memoria. Classificato Parco Naturale Regionale dal 1970, incarna una rara forma di equilibrio tra natura potente, patrimonio vivente, cultura radicata e spiritualità discreta. Qui le stagioni non passano: si plasmano.
Un bosco massiccio progettato per passeggiare
Il cuore del Morvan batte nelle sue foreste. Fitte, antiche, profonde, ricoprono i morbidi rilievi del massiccio. I grandi boschi di Anost, Montsauche-les-Settons o Saint-Brisson offrono rifugio agli escursionisti, ai sognatori, alle famiglie in cerca di aria fresca. Qui non ci sono scogliere né vette vertiginose, ma linee morbide, profumi di muschio e resina, radure dove si sente solo il grido delle ghiandaie o il passo di un capriolo.


Numerosi sentieri attraversano questi paesaggi, dal leggendario GR®13, che attraversa il massiccio da nord a sud, ai percorsi locali dove ogni deviazione rivela una chiesetta nascosta, una sorgente dimenticata o un’antica croce posata sul ciglio della strada. Uno dei punti panoramici più suggestivi rimane quello della Croix de Montjoie, che domina la valle dell’Yonne in un silenzio maestoso.
Laghi vivaci e ricchi di contrasti
Le Parc Naturel Régional du Morvan est aussi un pays d’eaux, né de la roche et sculpté par l’homme. Cinq grands lacs jalonnent le territoire. Chacun possède son tempérament.

Il lago dei Settons, al centro del parco, è il fulcro delle attività nautiche. Circondato da pini, accoglie bagnanti, escursionisti, famiglie e ciclisti. È possibile percorrerlo a piedi lungo un sentiero di circa quindici chilometri. Non lontano, il lago di Pannecière offre un’atmosfera più selvaggia, quasi austera. Qui la nebbia si alza tardi sulle acque calme, molto apprezzate dai pescatori. Il lago di Saint-Agnan, più accessibile, affascina per la sua dolcezza e la spiaggia sorvegliata. Più a sud, Chaumeçon diventa il terreno di gioco degli appassionati di canoa e di acque vive. Infine, il lago di Crescent, discreto e riposante, è un rifugio per chi cerca la tranquillità, lontano dai rumori dell’uomo.
Un patrimonio abitato, una memoria radicata
L’anima del Morvan vive anche nella sua architettura, nei luoghi di culto e nelle dimore in pietra. Il borgo di Vézelay, adagiato su una collina, è il suo faro spirituale. La basilica di Santa Maria Maddalena, capolavoro dell’arte romanica, attira da secoli pellegrini diretti a Compostela e, dalla sua terrazza, sembra vegliare sull’intero massiccio.

Non lontano da lì, immersa nel cuore del bosco, l’abbazia della Pierre-qui-Vire offre un rifugio di silenzio e spiritualità benedettina. I monaci vi producono un celebre formaggio, e soprattutto, custodiscono una pace rara. Altre chiese, più discrete, costellano il territorio: a Dun-les-Places, a Quarré-les-Tombes, dove i sarcofagi merovingi allineati sull’erba ricordano la permanenza del sacro.

Anche i castelli del Morvan parlano. Quello di Bazoches, antica dimora di Vauban, racconta l’ingegnosità del costruttore di Luigi XIV. Chastellux, abitato dalla stessa stirpe da secoli, affascina per la sua perfetta conservazione. Quanto a Montjalin, spicca per il sorprendente museo delle auto dei capi di Stato che ospita.
Borghi di granito e sapori del territorio
Il Parco Naturale Regionale del Morvan non ha bisogno di artifici. I suoi borghi, Anost, Moux, Ouroux, Larochemillay, sono fatti di granito, tetti scuri, piazzette sobrie, odori di legna bruciata. Negli alberghi si serve carne tenera di bovini charolais, trote di allevamento, miele delle colline, mirtilli raccolti a mano, formaggi stagionati in abbazia o nelle cantine locali. Niente di spettacolare, tutto genuino.

A Saint-Père-sous-Vézelay, la chiesa gotica risalta sul paesaggio rurale per la sua raffinatezza. Il mercato è animato da produttori locali che conoscono bene il tempo, la terra e la pazienza.
Un parco per capire, imparare, trasmettere
Il Parco Naturale Regionale del Morvan non si limita a preservare: spiega. A Saint-Brisson, la Maison du Parc e il suo arboreto sono un’introduzione alla biodiversità locale. Sul Mont Beuvray, il sito di Bibracte, antica capitale celtica degliEdui, offre un’esperienza archeologica unica. Si cammina sulle tracce di popoli scomparsi, godendo di un panorama mozzafiato. Il Museo della Civiltà Celtica, ai piedi del monte, mette in prospettiva questo passato a lungo sepolto. Poco più in basso, l’Ecomuseo del Morvan, a Saint-Léger-sous-Beuvray, trasmette il savoir-faire, i gesti dimenticati, le tradizioni rurali di questo territorio aspro ma solidale.

Il Morvan è un territorio vivo, ma fragile. I suoi sentieri, le sue foreste, i suoi laghi e i suoi borghi meritano rispetto e attenzione. Non uscite dai sentieri segnalati, non lasciate tracce, non raccogliete nulla. Il Morvan vi dà il benvenuto: siate all’altezza della sua silenziosa ospitalità.
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Di Émilie FALLOT NGUYEN