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Viaggiare in Puglia: un itinerario responsabile nel Salento

Foto di copertina: Peschici, penisola del Gargano, Puglia, Italia meridionale © Shutterstock / Vadym Lavra

Sono poche le regioni, come la Puglia, che riescono a regalare così tante emozioni, sapori autentici e incontri profondi, in un solo viaggio. Nel sud d’Italia, tra le acque turchesi del Mar Ionio e le pianure di ulivi a perdita d’occhio, la Puglia incarna uno stile di vita antico e luminoso.

Con Teritoria, questo soggiorno in Puglia assume una dimensione completamente diversa: qui l’ospitalità è un valore, la sostenibilità un impegno concreto e ogni tappa racconta una storia del territorio. Direzione Salento per un’immersione autentica, lontano dai sentieri battuti, in una delle più belle maisons della nostra community: Tenute Al Bano. 

Situata nel sud dell’Italia, la Puglia offre una ricchezza incredibile: coste con acque turchesi, borghi bianchi arroccati, campi di ulivi secolari, gastronomia locale e i trulli iconici della Valle d’Itria. Un soggiorno in questa regione, chiamata anche “tacco dello stivale italiano”, promette un cambio di panorama indimenticabile e travolgente. Questa terra luminosa, bagnata da due mari, l’Adriatico e lo Ionio, attira sia gli appassionati di storia che gli amanti della natura.

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Trulli nella Valle d’Itria © Shutterstock / Nicola Simeoni

È la destinazione ideale per chi vuole vivere un viaggio consapevole, lontano dai circuiti turistici convenzionali, con un vero legame al territorio e a chi lo fa vivere. L’entroterra, tra Monopoli, Martina Franca o la pianura di Fasano, rivela il volto più riservato della regione, tra uliveti millenari, piccole fattorie trasformate in masserie e tradizioni rurali ancora vive. Si può organizzare un viaggio on the road in Puglia, centrato sul turismo lento, con tappe selezionate e restando sempre a stretto contatto con la popolazione locale.

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Baia dei Turchi nel Salento © Shutterstock / DaLiu

La primavera (da aprile a giugno) e la bassa stagione (tra settembre e ottobre) sono i periodi migliori per godersi la Puglia lontano dalla folla. I paesaggi sono verdeggianti, i prodotti locali abbondanti e l’accoglienza sempre calorosa. Sono anche periodi ideali per esplorare le spiagge, i siti storici e i borghi senza soffrire il caldo estivo. Le attività all’aria aperta come le escursioni nei parchi naturali o le passeggiate in bicicletta tra gli uliveti sono particolarmente piacevoli.

Città come Lecce, Ostuni, Monopoli, Trani o Alberobello sono tappe da non perdere. Lecce, vero gioiello del barocco italiano, è ricca di vicoli, dedali di pietra dorata, palazzi e cortili interni. Ostuni, la “città bianca”, arroccata su una collina, affascina con il suo centro storico animato, le sue terrazze e i suoi panorami sul mare Adriatico. Monopoli unisce il fascino di un porto peschereccio vivace all’autenticità dei suoi vicoli, lontano dal turismo di massa. 

viaggiare in puglia, monopoli
Porto Vecchio, Monopoli © Shutterstock / Only Fabrizio

Ma ci sono anche tesori meno conosciuti: la spiaggia selvaggia di Torre Guaceto, il centro storico di Martina Franca o gli uliveti di Cellino San Marco. In questo comune del Salento, la tenuta Tenute Al Bano incarna alla perfezione lo spirito della Puglia: radicamento nel territorio, rispetto per la natura, valorizzazione del patrimonio locale. È anche un punto di partenza ideale per visitare Brindisi, i borghi dell’entroterra o le coste ioniche ancora incontaminate. 

viaggiare in puglia, grotte di castellana
Grotte di Castellana © Shutterstock / Ryzhkov Oleksandr

L’itinerario è anche ricco di luoghi naturali come le Grotte di Castellana, le spiagge di Polignano a Mare, o di visite più culturali come il Castel del Monte. Lungo il percorso, le soste gastronomiche consentono di gustare i prodotti tipici locali: burrata, olio extravergine di oliva, orecchiette o vini del Salento.

A Cellino San Marco, le Tenute Al Bano offrono un soggiorno privato in Puglia, a misura d’uomo, tra vigneti, orti e boschi mediterranei. Ogni luogo racconta una storia: quella di un’ospitalità autentica, radicata nel territorio e rispettosa della vita. Le tenute sono un esempio di equilibrio tra comfort, immersione nella natura e turismo responsabile. 

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Vista aerea delle Tenute Al Bano

Un tempo masseria del XVII° secolo, oggi è una proprietà che si distingue per la sua posizione immersa nella campagna, nella riserva naturale di Curtipitrizzi. Tenute Al Bano offre un centro benessere completo – hammam, sauna, jacuzzi, trattamenti benessere – chiamato “È la tua vita”, una piscina all’aperto con bar integrato, un parco faunistico, un servizio navetta e camere con aria condizionata, Wi-Fi e pavimenti in pietra naturale. 

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La piscina, Tenute Al Bano

Il ristorante Don Carmelo, gestito dalla chef Annamaria Verri, offre una cucina locale autentica a base di prodotti del territorio, accompagnati dai vini della cantina della tenuta. In loco si organizzano corsi di cucina, visite guidate alle cantine e degustazioni.

In programma: piscina naturale, corsi di cucina, passeggiate tra trulli e uliveti e, soprattutto, un incontro con l’anima del Salento. Questo viaggio privato in Puglia è l’esempio perfetto di turismo lento: immersione nella natura, contatto con la vita ed esperienze radicate nel territorio. Qui si respira la dolce vita all’ombra dei pini, in sintonia con il territorio. 

Primo giorno: arrivo e check-in alle Tenute Al Bano

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tenute al bano
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tenute al bano

Accoglienza personalizzata con un calice di vino della tenuta, visita libera del parco e degli animali in semi-libertà. Cena a base di prodotti locali, coltivati in loco o selezionati da produttori artigianali partner.

Secondo giorno: alla scoperta della Puglia tra trulli e borghi autentici

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trulli ad alberobello © shutterstock / marcin krzyzak
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vista panoramica su locorotondo © shutterstock / libero_monterisi

Visita di Alberobello e dei suoi trulli, patrimonio mondiale dell’UNESCO. Sosta a Locorotondo, borgo circolare arroccato, seguito da una degustazione in un’azienda vinicola. Rientro alla tenuta per una lezione di cucina privata.

Terzo giorno: il Mar Adriatico e le spiagge della Puglia

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la città bianca di ostuni, brindisi © shutterstock / sedspider
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spiaggia di torre santa sabina © shutterstock / vololibero

Passeggiata nella città bianca di Ostuni, pranzo in terrazza con vista mare, seguito da un bagno a Torre Santa Sabina o nelle acque cristalline della riserva di Torre Guaceto.

Quarto giorno: Lecce e il patrimonio della Puglia

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basilica santa croce, lecce © shutterstock / gimas
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spa delle tenute al bano, puglia

Giornata di immersione tra l’artigianato locale (cartapesta, ceramica), visita alla basilica di Santa Croce, passeggiata nei vicoli. A fine giornata, godetevi un massaggio rilassante o un momento di puro relax nella SPA.

Quinto giorno: scoperta dei prodotti tipici al mercato locale e incontro con un produttore

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mercato autentico nelle stradine di bari © shutterstock / ivo antoine de roij
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la produzione di olio extravergine di oliva a mola di bari © shutterstock / sabino parente

L’ultima mattina è dedicata alla scoperta dei prodotti locali in un piccolo mercato, seguito da una visita a un produttore di olio d’oliva. Pranzo campestre all’ombra degli ulivi.

In cinque-dieci giorni potrete esplorare la varietà dei paesaggi e assaporare la ricchezza del patrimonio. Ma ogni turista troverà il proprio ritmo: alcuni preferiranno un soggiorno concentrato nel Salento, altri opteranno per un itinerario completo fino alla regione di Bari o alle Isole Tremiti. Lasciate perdere i tour impersonali e le spiagge affollate in piena estate. Optate piuttosto per i mercati locali, le spiagge segrete, le passeggiate in campagna, le chiacchierate con gli artigiani e i produttori locali.

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Isole Tremiti di San Domino © Shutterstock / Hari Seldon

Teritoria insieme alle sue maison partner come Tenute Al Bano, promuove un turismo più responsabile e sostenibile, fondato su valori concreti: consumo locale, rispetto delle risorse, tutela della biodiversità ed esperienze autentiche. È anche grazie a questo approccio che la Puglia si afferma come destinazione d’elezione per chi viaggia con consapevolezza.

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Le scogliere e i faraglioni di Sant’Andrea © Shutterstock / Stefano Zaccaria

Evitate i circuiti turistici impersonali e troppo frequentati, i villaggi vacanze all inclusive o le spiagge affollate in agosto. Per un viaggio perfetto in Puglia nel 2025, privilegiate i borghi poco affollati, gli scambi con i produttori, i mercati, gli uliveti o le coste nascoste. È così che si scopre la Puglia in modo diverso.

Quanto tempo serve per scoprire davvero la Puglia? In dieci giorni potete esplorare Bari e dintorni, l’entroterra, la costa adriatica e spingervi fino al Salento. Ma anche una settimana in Puglia è abbastanza per vivere un’esperienza immersiva, soprattutto se scegli di soggiornare in un luogo come Tenute Al Bano.

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Foresta di ulivi © Shutterstock / Dmytro Surkov

Un soggiorno in Puglia con Teritoria è ridare senso al viaggio. La community sostiene maisons impegnate nella sostenibilità, nella valorizzazione del patrimonio e nella produzione locale. È anche scegliere un viaggio in Italia che rispetta le risorse e le culture. Dalla masseria alle mani del vignaiolo, tutto è pensato per offrire un’esperienza radicata nel territorio.

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Cofanetti regalo della boutique online Teritoria

Un cofanetto o una carta regalo Teritoria vi permettono di regalare un weekend in Puglia per due persone: pernottamento in un hotel responsabile, cena con prodotti locali, massaggio con oli d’oliva o visita guidata ad Alberobello. È un regalo significativo, ideale per tutte le stagioni.

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Weekend in Bretagna: due hotel-ristoranti gourmet da scoprire

Volete organizzare un weekend gastronomico in Bretagna? Seguire la guida.

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L’Odet, il fiume costiero della Bretagna lungo 62,7 km, è un tesoro di meraviglie. Navigare lungo le sue sponde o seguire il suo corso su strada può offrire una ricchezza di scoperte. La Villa Tri Men, vicino al Parco Botanico Cornouaille, con il suo parco di 4 ettari attraversato dal fiume, è uno di quei momenti che si desidera immortalare.

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Quando si sceglie di soggiornare in questo prestigioso edificio, tipico dell’architettura balneare della fine del XIX secolo, si sa di entrare nella storia. È questo patrimonio eccezionale che Anne Le Morvan, la padrona di casa di questi luoghi magici, vi invita a condividere. Con sistemazioni di alta gamma, tra cui camere con viste magnifiche, il mare vicino e la freschezza e la bellezza del suo parco, proverete una gamma di emozioni completamente nuova.

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Sul fronte gastronomico, Frédéric Claquin, chef stellato del ristorante Trois Rochers, delizierà i buongustai con la sua cucina sincera a base di pesce.

Al mattino potrete gustare un’abbondante colazione continentale (a base di prodotti freschi locali) dalla terrazza con vista sul mare, una vera delizia per gli occhi e per le papille gustative!

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Il sito di Carnac è una tappa obbligata della baia di Quiberon. Questo sito, che contiene più di 2.900 menhir, è una testimonianza della nostra storia. L’omonima località balneare apre le sue porte e la sua costa ai viaggiatori in cerca di autenticità.

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L’Hôtel du Tumulus è situato sul punto più alto di Carnac e offre un ambiente unico con una vista mozzafiato su Quiberon e le sue isole. Per il vostro comfort, ci sono 29 camere e suite di charme, un’area benessere con massaggi e spa… e una piscina all’aperto per il vostro divertimento, perfetto per il tuo weekend in Bretagna.

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Per quanto riguarda i ristoranti, a Le Tumulus, la Table remarquable di Alain Ducasse, lo chef Jérôme Berthelot mette a frutto tutto il suo talento. Offre una cucina fresca e inventiva, fortemente influenzata da prodotti freschi, locali e di stagione. Anche la colazione in loco è particolarmente abbondante, con prodotti freschi e una gamma di torte e dolci.

Inserto di Delphine Cadilhac per la rivista di lifestyle Teritoria, le Mag

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Gel doccia con verdure e frutta: l’idea “innocua” di un marchio storico di saponi piacque ad Arnaud Fourel vent’anni fa, quando lavorava per un’importante maison di moda. Questo ha rafforzato il suo crescente desiderio di creare un marchio che promuovesse le piante dalle virtù dimenticate della sua terra natale, la Bretagna, e i cui principi attivi non provenissero dai confini del mondo. Insieme all’amico Jeremias Martins, direttore amministrativo e finanziario di un’importante azienda, si rivolse a un rinomato esperto di formulazione, che fu conquistato dal loro desiderio di reinterpretare l’erboristeria bretone in una gamma di prodotti cosmetici biologici.

Nel 2008, Nominoë – che prende il nome da uno dei primi re di Bretagna – ha presentato i suoi primi prodotti idratanti e detergenti certificati Ecocert, progettati nei laboratori bretoni. Finocchio marino antiossidante, ginestra lenitiva, cardo delle dune rassodante, grano saraceno nutriente, alga bruna purificante… Tutti in texture finissime, non grasse e con il delicato profumo del fiore di ginestra. Si tratta di texture sensoriali realizzate con cura, con una miscela ben bilanciata di materie prime – una sfida nella cosmesi biologica, dove il settore, agli albori, si scontrava con formule a volte instabili e fragranze troppo presenti.

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Anche il packaging rende omaggio alle sue radici: bianco e nero come la bandiera bretone; un triskel, un simbolo celtico rivisitato qui con le piante per evocare le tre età della vita; un bordo giallo che richiama il colore delle ginestre, delle cerate e degli stivali bretoni. Da allora il Brand, che rimane indipendente e possiede ancora le sue formule, ha sviluppato la sua gamma per il viso e per il corpo, rivisitando uno dei suoi prodotti di punta per la cura della pelle. La Crema Fluida Idratante, concentrata in acqua floreale di finocchio marino. Nell’antichità, i marinai portavano con sé quest’acqua per combattere lo scorbuto.

Il trattamento emblematico

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Lanciata agli albori del marchio, la schiuma detergente rimane sul gradino più alto del podio, acclamata per la sua finitura non secca e per la sua capacità di eliminare le piccole imperfezioni. Leggera, alcuni uomini la usano persino come schiuma da barba!

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Vuoi regalare un’esperienza indimenticabile a uno dei tuoi cari? Dai un’occhiata alla nostra boutique online per scoprire tutti i nostri cofanetti e carte regalo. Se sei già convinto, scopri il programma fedeltà Teritoria per preparare il tuo prossimo soggiorno in Bretagna.

Le spiagge di Pornic, in Bretagna, e un artigiano locale tutto da scoprire

Dalle scogliere a picco sul mare alle insenature segrete, dall’artigianato alle lunghe distese di sabbia fine, ogni angolo della Bretagna ha qualcosa di nuovo da scoprire. Esploriamo insieme i tesori nascosti delle spiagge della Bretagna, perfette per una fuga al mare.

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Plage de l’Étang

La Plage de l’Étang, nel Finistère, è un vero gioiello per chi cerca un luogo tranquillo e incontaminato. Immersa tra dune e laghetti, questa spiaggia è l’ideale per ricaricare le batterie lontano dai sentieri battuti.

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plage de l’étang © shutterstock / bensliman hassan

Le acque limpide e calme vi invitano a fare un tuffo, mentre le dune circostanti sono lo sfondo perfetto per passeggiate tranquille. È anche un luogo conosciuto per gli amanti del birdwatching, con una fauna ricca e varia da osservare.

Plage du Porteau

Situata a Pornic, Plage du Porteau ha un’ambientazione affascinante, intima e pittoresca. Questa piccola insenatura, circondata da rocce e vegetazione lussureggiante, è un’oasi di pace ideale per rilassarsi.

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Plage du Porteau © shutterstock / bensliman hassan

Con la bassa marea, le piscine naturali formate dalle rocce sono il parco giochi perfetto per i bambini, mentre gli adulti possono prendere il sole sulla sabbia dorata. Le acque limpide sono perfette per lo snorkeling e offrono splendide vedute della vita marina locale.

Plage des Sablons

La Plage des Sablons a Saint-Malo è una meta imperdibile per gli amanti del mare. Questa grande spiaggia sabbiosa è ideale per le attività in famiglia. Grazie alle sue vaste distese, c’è molto spazio per giocare a beach volley, castelli di sabbia e altri giochi da spiaggia.

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Plage des Sablons © shutterstock / bensliman hassan

Gli amanti degli sport acquatici possono praticare surf, kite-surf e vela grazie alle condizioni di vento favorevoli. A fine giornata, non dimenticatevi di passeggiare sul lungomare che costeggia la spiaggia e di godervi un tramonto mozzafiato.

Inserita da Laurence Gounel per la rivista di lifestyle Teritoria, le Mag

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Chi non ha mai ricevuto una ciotola con il proprio nome? Con 22 milioni di pezzi prodotti dalla sua nascita, il PetitBreton con le sue orecchie blu come manici si è guadagnato un posto nel patrimonio francese. Nel 2021 ha battuto i record con 87.000 pezzi venduti. E con la loro caratteristica firma: il nome del proprietario dipinto nello stile calligrafico di due piccoli caratteri ingenui circondati da linee nere e congelati al centro della vegetazione, iniziato da Raymond Cordier, che nel 1950 era a capo del laboratorio.

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Sebbene la maison produca decorazioni in terracotta dal 1946, negli ultimi 70 anni si è adattata alle mutevoli tendenze dei “piccoli nomi”, con 3.809 nomi diversi e 2.036 nomi unici (ordinati una sola volta). Un vero e proprio barometro delle tendenze, tanto che il sito web del marchio fornisce un pdf dei 500 nomi più importanti…

Sebbene la gamma di ceramiche da tavola si sia ampliata, in particolare con il piatto da torta ispirato al vassoio divisorio utilizzato dai decoratori (sono disponibili circa un centinaio di modelli), è la ciotola con nome personalizzabile a segnare il successo duraturo di questa azienda, fondata da persone provenienti dall’Alsazia ma con radici in Bretagna.

Bernard Serraz, diplomato all’École des Arts Décoratifs di Parigi, è sicuramente uno dei protagonisti di questa storia di successo in stile francese. Dopo essere arrivato dalla fabbrica di terracotta Niderviller (la casa madre dei fondatori), fu responsabile della creazione della fabbrica di Pornic nel 1947 e del suo sviluppo fino al 1981 (anno in cui andò in pensione). Dopo una breve pausa, fu il lussemburghese Jules Wagner (ex Villeroy & Boch) ad acquistare la fabbrica e a rinominarla La Faïencerie de Pornic.

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Ha anche commercializzato questa esperienza negli Stati Uniti con il marchio French Heritage. Dal 2003, Pierre Woda, il nuovo proprietario, ha dato una ventata di modernità all’azienda, che ora invita artisti e designer francesi e stranieri ad innovare questa terracotta, immediatamente riconoscibile per i suoi disegni dipinti a mano. Ognuno ha il proprio stile, ma tutti hanno lo stesso filo conduttore: illustrazioni che rendono omaggio alla Bretagna.

La Bretagna è una regione ricca di spiagge, una più bella dell’altra, ognuna con un fascino unico e caratteristiche particolari. Che siate alla ricerca di tranquillità, di avventure nautiche o di momenti in famiglia, le spiagge della Bretagna vi sedurranno e vi regaleranno ricordi indimenticabili, dandovi anche la possibilità di scoprire l’artigianato locale.

Per essere sempre aggiornati sulle nostre ultime scoperte e sui nostri consigli di viaggio, iscrivetevi alla nostra newsletter. Volete sorprendere i vostri cari con un regalo unico? Esplorate la nostra boutique online e scoprite i cofanetti regalo e le carte regalo valide in tutti gli hotel e i ristoranti Teritoria. Godetevi la magia della Bretagna e le meraviglie che ha da offrire!

Le 8 tappe da non perdere sull’isola di Capri

Capri è un’isola italiana situata nel Mar Tirreno, nella baia di Napoli. Rinomata per la sua bellezza, la natura incontaminata e il fascino dei suoi borghi, si trova di fronte alla penisola di Sorrento. Il periodo ideale per visitare le 8 tappe imperdibili dell’isola va da aprile a settembre, quando il clima è mite. Potete raggiungere facilmente l’isola di Capri in traghetto o aliscafo dalla Costiera Amalfitana, da Napoli o da Sorrento.. Teritoria vi invita a scoprire le isole in un viaggio indimenticabile.

Iniziate la vostra visita sull’isola alla scoperta di Capri, da sempre celebrata e cantata per la sua bellezza. Capri ruba il cuore a ogni turista. Chi la visita ne apprezza i contrasti: da un lato moderno e borghese, dall’altro autentico, naturale e accogliente. A Capri potete fare di tutto: rilassarvi sulle terrazze alla moda di Piazza Umberto, fare shopping nei vicoletti o passeggiare immersi nella natura.

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Vista da anacapri ©Aretur-Campania Turismo

Da non perdere? La Via Krupp, un sentiero scavato nella roccia, i Faraglioni, titani di pietra che si ergono dal mare, o ancora l’Arco Naturale, una caratteristica impressionante di Capri.

L’Arco Naturale è alto quasi 20 metri. Questo colosso, scavato nella roccia, domina tutta la costa orientale dell’isola.

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Arco Naturale, Capri / Shutterstock ©IgorZh

Frutto di anni di erosione della roccia causata dalle onde, è oggi una delle attrazioni turistiche più apprezzate dagli amanti della natura e dei grandi spazi aperti.

La Via Krupp è considerata uno dei sentieri più belli del mondo. Non c’è da stupirsi, perché questa meraviglia, costruita tra il 1900 e il 1902, è davvero unica nel suo genere. Il sentiero è stato progettato da Friedrich Alfred Krupp, un industriale tedesco che si era innamorato dell’isola.

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Capri Via Krup / Shutterstock © dolemie

L’obiettivo della Via Krupp era raggiungere rapidamente il centro storico di Capri attraverso i piccoli sentieri che collegano la città. Oggi non è più utilizzata per la sua praticità, ma per il fascino e la bellezza del suo percorso. Affacciato sul mare, questo tracciato parte dalla Certosa di San Giacomo e arriva fino a Marina Piccola. Vi consigliamo di portare con voi la macchina fotografica: il panorama dall’alto è mozzafiato.

La città di Anacapri è completamente diversa da Capri. Più autentica, non è frequentata dal jet-set come la sua vicina. È molto più tranquilla e raggiungibile in soli 10 minuti di autobus da Capri.

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© Aretur Campania Turismo

Teritoria vi consiglia di visitare la chiesa barocca, Villa San Michele e le scale fenicie. Attenzione: queste ultime portano alla Marina Grande, ma sono più di 1.000 gradini

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Meglio indossare scarpe da ginnastica o da trekking per affrontare al meglio il percorso!

Il Monte Solaro è il punto più alto dell’isola di Capri. Con i suoi 589 metri, viene anche chiamato “Acchiapanuvole”: alla sua sommità si formano infatti nuvole create dalla condensazione dell’aria calda marina. Potete salire a piedi in un’ora e mezza (per i più coraggiosi) oppure raggiungerlo comodamente in funivia.

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Monte Solaro © Aretur Campania Turismo

Teritoria vi consiglia di percorrere a piedi almeno l’andata o il ritorno, per scoprire la zona naturale di Cetrella, che offre una vista spettacolare sull’isola.

Villa Jovis era la residenza estiva dell’imperatore Tiberio. Si trova sul monte Tiberio, a nord-est dell’isola. Purtroppo, non conserva più il fascino e la solidità di un tempo: è in rovina e rappresenta ormai solo un vestigio del passato.

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Il sito merita comunque una visita: gran parte dell’edificio è ancora in piedi ed è ancora oggi molto suggestivo.

I giardini di Augusto sono dei giardini fioriti super belli, nascosti sulle scogliere di Capri. Sono curati alla perfezione e hanno una vegetazione lussureggiante.

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faraglioni ©aretur-campania turismo

Le terrazze fiorite dei giardini, con vista sul mare, sono il luogo perfetto per ammirarei Faraglioni, enormi scogli che sembrano spuntare dal mare.

La Grotta Azzurra è senza dubbio l’attrazione più iconica di Capri. Con le sue acque di un blu profondo, ricorda i cenotes messicani. Si accede attraverso una stretta apertura, raggiungibile in barca. Nonostante l’afflusso turistico, la Grotta Azzurra resta un luogo da vedere almeno una volta nella vita: una delle più belle meraviglie di Capri, e forse anche d’Europa.

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Grotta Azzurra dell’isola di Capri / Shutterstock © takmat71

Potete anche visitare la grotta verde e la grotta bianca, che prendono il nome dai riflessi di luce sulle loro pareti.

Regalatevi un soggiorno alla Luxury Villa Excelsior Parco, per godervi la dolce vita dell’isola! Affacciato sul mare, questo indirizzo è una tappa imperdibile all’insegna del dolce far niente. Il fiore all’occhiello? La colazione servita direttamente sulla terrazza, con vista mare, direttamente dalla vostra camera con jacuzzi privata!

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Luxury Villa Excelsior Parco © Valentina Coco – ZaguFashion

Si conclude qui la nostra guida all’isola di Capri. Vi consigliamo di includerla in un’escursione tra le isole del sud Italia. Per ricevere direttamente nella vostra casella di posta elettronica i prossimi articoli di viaggio e gastronomia, iscrivetevi qui. Volete regalare un’esperienza indimenticabile a uno dei vostri cari? Visitate la nostra boutique online per scoprire tutti i nostri cofanetti e carte regalo.

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I nostri indirizzi lungo il Tour de France

Il Tour de France torna anche quest’anno ad attraversare alcune delle regioni più belle di Francia. A ogni tappa, migliaia di appassionati si riuniscono per vivere l’atmosfera unica della Grande Boucle. Per accompagnare questo momento sportivo e festoso, Teritoria ha selezionato per voi una serie di hotel e ristoranti della nostra commmunity situati nei pressi delle città tappa. In questo articolo troverete gli indirizzi ideali per fare una sosta di gusto, riposo e scoperta lungo tutto il percorso.

Quest’anno il Tour de France resta entro i confini francesi. La Grande Boucle prende il via da Lille il 5 luglio e riparte da Dunkerque il 7 luglio.

La Laiterie, a Lambersart, vicino a Lille

All’incrocio tra Avenue de l’Hippodrome e Avenue du Colysée, La Laiterie propone un viaggio culinario in nove tappe: un’esperienza gourmet perfetta per aspettare il passaggio dei ciclisti a Lambersart nel pomeriggio.

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la laiterie – gennaio 2022 – © marco strullu
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chef edouard chouteau © marco strullu

A nord di Lille, in un quartiere verdeggiante, il ristorante è un’istituzione dal 1903. In loco, sarete immersi in un’atmosfera accogliente e raffinata, e potrete scoprire piatti gastronomici che esaltano la stagionalità dei sapori, del talentuoso chef Edouard Chouteau.

L’Odas – Ristorante, a Rouen

Dopo l’adrenalina del passaggio del Tour de France a Rouen, l’8 luglio, concedetevi una pausa gourmet da L’Odas.

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L’Odas – Ristorante, a Rouen

Ai piedi della Cattedrale di Rouen, in un’atmosfera intima e accogliente, questo indirizzo vi propone un’esperienza culinaria alla cieca firmata dagli chef Olivier Da Silva e Suzanne Waymel. Questo ristorante stellato è la tappa ideale per scoperte culinarie sorprendenti.

Château de Sully, a Bayeux

Il Tour de France fa tappa a Bayeux il 10 luglio. Per vivere l’evento senza rinunciare al comfort, vi aspetta il Château de Sully — Hôtel-Restaurant, un’elegante residenza del XVIII° secolo classificata quattro stelle. Con le sue 23 camere distribuite tra il castello e la villa, questo indirizzo unisce alla perfezione il ritmo del Tour con il piacere del relax, tra arredi raffinati e atmosfera normanna.

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Le Château de Sully, a Bayeux

In cucina, lo chef Victor Vrignaud reinterpreta la tradizione locale con un tocco moderno, valorizzando i prodotti del mare provenienti dalla costa, a pochi minuti da qui. Un indirizzo che racconta una cucina responsabile, stagionale e creativa.

Château de Bellefontaine, a Bayeux

Per rilassarvi dopo il passaggio dei ciclisti a Bayeux, il Château de Bellefontaine è un indirizzo senza tempo. Questo autentico castello del XVIII° secolo, circondato da fossati e da un maestoso laghetto per i cigni, offre un soggiorno immerso nella natura. Le sue venti camere, affacciate sulla campagna normanna, uniscono con equilibrio classicismo e modernità.

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Château Bellefontaine, a Bayeux

Qui tutto celebra la natura, anche il menù del ristorante. I piatti, sottili e raffinati, seguono il ritmo delle stagioni e raccontano una cucina ispirata e piena di gusto. Per vivere appieno l’essenza del luogo, il castello mette a disposizione biciclette con cui raggiungere le spiagge della Normandia, il campo da golf o il maneggio poco distante.

Hôtel Le Lion d’Or, a Bayeux

Gli appassionati del Tour de France conoscono bene il celebre peluche del leone consegnato al vincitore della maglia gialla. In attesa dell’arrivo della Grande Boucle, scoprite Le Lion d’Or, un hotel-ristorante quattro stelle tra mare e campagna. In un’atmosfera calda e contemporanea, Aline e Alexandre Matyja accolgono gli ospiti con attenzione e cura. Le 34 camere e suite offrono ogni comfort, mentre lo chef Thomas Busnoult propone una cucina fusion creativa al ristorante La Table du Lion.

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La Table du Lion, al Lion d’Or, a Bayeux

Seguendo il percorso dei ciclisti si arriva sulle coste bretoni, dove paesaggi e atmosfere svelano tutto il loro fascino. L’11 luglio, il Tour de France collega Saint-Malo a Guerlédan: avete già scelto da dove seguire la tappa?

Le Château Colombier — Hôtel-Restaurant

A soli 5 minuti dalle spiagge di Saint-Malo, Le Château Colombier- Hôtel-Restaurant conquista subito con la sua facciata rosa e sei ettari di parco in fiore. Questa malouinière del XVIII° secolo unisce con equilibrio eleganza d’epoca e comfort contemporaneo. Le 15 camere, intime e raffinate, riflettono la stessa armonia che si ritrova nella cucina: un incontro riuscito tra sapori asiatici e prodotti locali.

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Le Château Colombier — Hôtel-Restaurant, a Saint-Malo

Oltre alle passeggiate sul lungolago o lungo la spiaggia, nei dintorni si trovano anche un centro termale, un maneggio e un campo da golf. Sokha e Nicolas Le Bouvier coltivano con discrezione l’atmosfera rilassata del luogo, ideale per staccare davvero.

Py-r Restaurant, a Tolosa

Il 15 luglio, le squadre del Tour de France si fermano a Tolosa per la giornata di riposo: approfittatene anche voi per scoprire i nostri indirizzi gourmet nella “Ville Rose”. A pochi passi dal Pont-Neuf, lo chef Pierre Lambinon propone un percorso creativo fatto di assaggi sorprendenti, in un’atmosfera vivace e luminosa. Al Py-r Restaurant, le erbe dell’orto, il pesce e i frutti di mare locali e di stagione sono i protagonisti di una cucina raffinata quanto l’eleganza essenziale della sala.

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tavoli sotto le volte del py-r restaurant, a tolosa
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pierre lambinon chef del py-r restaurant, a tolosa

Le due stelle Michelin e i due cappelli Gault et Millau lo confermano: è un indirizzo imperdibile per un’esperienza unica!

Hôtel du Château & SPA, a Carcassonne

Seguire il Tour de France è anche un modo per riscoprire i grandi monumenti francesi. Tra questi, Carcassonne spicca con la sua straordinaria città medievale, cuore dell’Occitania. Per immergervi in questo scenario unico, l’Hôtel du Château & Spa è un rifugio ideale: un quattro stelle elegante ai piedi delle mura, con vista diretta sulla città fortificata, patrimonio UNESCO. Le sue camere, raffinate e accoglienti, offrono un soggiorno all’insegna del comfort e della storia.

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Hotel du Château & SPA, ai piedi della città di Carcassonne

Questo hotel esclusivo offre l’accesso a una SPA ideale per ritrovare energia e benessere dopo una giornata intensa. Tra massaggi rilassanti, trattamenti su misura e ambienti curati, concedetevi una vera pausa rigenerante.

Prima di affrontare le salite del Mont Ventoux, i ciclisti del Tour de France si concedono una giornata di riposo nella luminosa Montpellier. Perché non fare lo stesso con una pausa benessere all’Hotel La Plage, a La Grande Motte? Affacciato sulla costa mediterranea, questa struttura dallo stile essenziale ed elegante si trova a pochi passi dalla sabbia. Le 46 camere e suite, tutte con vista sul mare, offrono comfort e tranquillità. La SPA, i trattamenti estetici, i massaggi e la piscina esterna riscaldata completano un soggiorno all’insegna del relax.

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Al primo piano dell’hotel, per i buongustai il ristorante panoramico L’Essentiel propone una cucina bistronomica che valorizza i prodotti locali e di stagione, firmata dallo chef Mathieu Blanc. Un indirizzo da scoprire per chi ama i sapori autentici in un contesto vista mare.

Il Tour de France sta per finire! Il raduno sugli Champs-Élysées è uno degli eventi sportivi più importanti in Francia. Non c’è niente di meglio di un ristorante gourmet per festeggiare la fine del Grande Boucle.

L’Atelier de Joël Robuchon Étoile, a Parigi

Sull’Avenue des Champs-Élysées, di fronte all’Arco di Trionfo, L’Atelier de Joël Robuchon Étoile porta avanti la tradizione del grande chef. Situato nel seminterrato dello storico Drugstore, propone un’esperienza originale: servire i pasti al banco. Un modo per osservare da vicino il lavoro dello chef Eric Bouchenoire, premiato con una stella Michelin e due toques Gault & Millau. Il suo menù valorizza prodotti locali e di stagione, con una cucina precisa, elegante e ispirata.

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eric bouchenoire, capo chef dell’atelier joël robuchon stellato
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l’atelier joël robuchon étoile, parigi champs-elysées

Per vivere al meglio l’arrivo dei ciclisti sugli Champs-Élysées, scoprite le altre strutture selezionate da Teritoria. Iscrivetevi alla newsletter per restare aggiornati su novità e suggerimenti di viaggio. E non dimenticate il nostro programma fedeltà: gratuito e immediato, vi offre subito il 3% di sconto in oltre 400 hotel e ristoranti Teritoria in Europa, per un anno intero.

Di Émilie FALLOT NGUYEN

Aisne: il piacere di vivere nell’Alta Francia

Foto di copertina: Panorama sulla baia di Somme © Shutterstock /corlaffra

Spesso messa in ombra dai suoi vicini più noti, come il Passo di Calais, l’Aisne resta una terra tutta da scoprire. Situato a sud dell’Alta Francia, questo dipartimento unisce un’atmosfera distesa, un ricco patrimonio storico e paesaggi dal fascino bucolico. Niente turismo di massa, niente facciate caricate ad arte: qui la Francia si mostra autentica, sincera, capace di prendersi il tempo, e di invitarvi a fare lo stesso.

Lontano dalle grandi arterie, l’Aisne rivela le sue vallate ondulate, i boschetti e i borghi sparsi come perle su un tappeto verde. Samoussy, Vervins, Septmonts, Rozoy-sur-Serre: ognuno con la sua atmosfera, spesso segnata da un campanile, una piazza o un piccolo bistrot. La campagna dell’Aisne vive al ritmo delle stagioni, dei mercati e delle feste di paese. Qui si coltiva ancora uno stile di vita semplice e accogliente, fatta di vicinanza, convivialità e sapori autentici.

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Chiesa di Sant’Andrea, nel villaggio di Septmonts, nell’Aisne © Shutterstock / Alexandra.ROSA

Concedetevi un momento per fare due chiacchiere con un orticoltore al mercato, assaggiate un succo di mela spremuto il giorno prima o portate a casa del pane fatto con lievito naturale: piccoli gesti che riportano all’essenziale. Il consiglio di Teritoria: rallentate, assaporate, osservate. L’Aisne non si attraversa: si vive.

Non tutti lo sanno, ma circa il 10% dello champagne prodotto ogni anno in Francia proviene dall’Aisne. A sud del dipartimento, intorno a Trélou-sur-Marne, i vigneti si distendono dolcemente sulle colline della valle della Marna. Dimore di famiglia come Mme Fleury-Gille o Météyer Père & Fils custodiscono e tramandano, spesso da generazioni, un savoir-faire preciso e appassionato.

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Cosa c’è di meglio per un soggiorno più autentico che conoscere i viticoltori appassionati © Shutterstock /Lux Blue

Lo Champagne dell’Aisne si distingue per il suo equilibrio. Le cuvée meno conosciute sono spesso più espressive, frutto di un lavoro attento sul terreno e di una vinificazione artigianale. Visitare una cantina in questa zona significa entrare in un mondo fatto di clima, pazienza e raccolta manuale.

Tra le eccellenze del territorio dell’Aisne c’è anche il Maroilles. Nella regione boscosa della Thiérache, alla fattoria Fontaine Orion, Aurélie Halleux-Labroche apre le porte delle sue cantine a volta. Qui il formaggio matura lentamente, in un ambiente umido e stabile, sotto lo sguardo attento della casara.

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Scoprite il savoir-faire del Maroilles nell’Aisne © Shutterstock /pagina frederique

Il Maroilles non è solo un formaggio dal gusto deciso: è l’espressione di un territorio, nato dai pascoli umidi, dal latte delle mucche locali e da gesti tramandati nel tempo. Da gustare con pane rustico e una birra artigianale della zona.

A Saint-Quentin, le paludi dell’Isle sono un angolo di natura inaspettato nel cuore della città. Si possono esplorare a bordo delle bacôves, tradizionali barche a fondo piatto, scivolando tra canneti, anatre e ninfee. Un modo lento e suggestivo per scoprire questa zona umida protetta.

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Basilica di Saint-Quentin, nell’Aisne © Shutterstock / olrat

Saint-Quentin sorprende per la sua vitalità: facciate Art Déco, mercato coperto, basilica imponente e fiori che colorano ogni angolo. Un’immagine lontana dagli stereotipi legati al passato industriale del nord.

Anche senza affaccio sul mare, l’Aisne è un ottimo punto di partenza per esplorare le meraviglie naturali dell’Alta Francia. A meno di due ore in auto, la baia della Somme offre un ecosistema unico in Europa. Un’escursione in mare per avvistare le foche è un’esperienza che unisce scoperta e divertimento, nel pieno rispetto della fauna e delle distanze.

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scogliere della baia di somme © shutterstock /wilfried photo
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foche selvatiche nella baia di somme © shutterstock /bensliman hassan

A nord, le scogliere di Cap Blanc-Nez, vicino a Escalles, regalano una vista mozzafiato sul Canale della Manica e, nelle giornate limpide, persino sulle coste inglesi. Per chi preferisce il turismo lento, i parchi naturali regionali e le coste della baia di Somme sono raggiungibili in bicicletta dall’Aisne. Itinerari cicloturistici, sentieri nei boschi e piste ben attrezzate invitano a scoprire il territorio con calma, tra soste gastronomiche e borghi carichi di storia. Un modo diverso per attraversare un patrimonio naturale e architettonico sorprendente.

Antica capitale del regno carolingio e capoluogo dell’Aisne, Laon è una città arroccata che merita ben più di una semplice visita. Con otto chilometri di mura, vicoli acciottolati e una maestosa cattedrale gotica, offre un’immersione autentica nel medioevo. Oltre ottanta monumenti sono classificati o protetti: un record per una città di queste dimensioni.

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laon © shutterstock / kiev.victor
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laon © shutterstock /kiev.victor

L’Aisne è anche terra di pietra e memoria. L’abbazia di Saint-Michel, il castello di Coucy e le fortezze della Thiérache evocano secoli di conflitti, invasioni e resistenza. Un patrimonio segnato dalla storia, come le chiese fortificate di questa regione: costruite tra il XVI° e il XVII° secolo, uniscono spiritualità e difesa. Uniche in Francia, servivano anche da rifugio per la popolazione durante gli attacchi.

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Arti monastiche a Laon © Shutterstock /EBASCOL

La loro architettura massiccia, con torri di guardia e feritoie, impressiona subito. Ma ciò che le rende davvero uniche è la presenza di decorazioni scolpite ovunque sulle facciate.

A Villers-Cotterêts, il castello di Francesco I rinasce come Città internazionale della lingua francese. Un luogo dedicato alla lingua, ai suoi autori e alla sua ricchezza contemporanea. Installazioni audiovisive, mostre interattive e opere originali ne fanno una tappa culturale imperdibile.

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Château de Villers-Cotterêts © Shutterstock /Vernerie Yann

Per concludere in bellezza, appena oltre l’Aisne ma in piena armonia con il viaggio: Saint-Valery-sur-Somme, cittadina medievale affacciata sulla baia.. strade acciottolate, case a graticcio, una luce che cambia ogni ora… Un’atmosfera da romanzo, ideale per concludere tra storia, paesaggio e piacere di vivere bene.

Volete prolungare l’esperienza? Iscrivetevi alla nostra newsletter per ricevere ogni mese nuove ispirazioni per una fuga in Francia e in Italia. Scoprite anche il nostro programma fedeltà, i nostri cofanetti e carte regalo per offrire un pezzo dell’Aisne o di altri luoghi a uno dei tuoi cari.

Di Émilie FALLOT NGUYEN 

Saint-Valéry-sur-Somme: un territorio da scoprire

Foto di copertina: Rue des moulins a Saint-Valéry-sur-Somme ©Shutterstock/Ralf Gosch

Adagiata sulle rive della Baia della Somme, Saint-Valery-sur-Somme invita a rallentare. Con i suoi vicoli acciottolati, le case colorate e i panorami mozzafiato sull’estuario, questa cittadina medievale fa parte dei Plus Beaux Détours de France (letteralmente le più belle deviazioni di viaggio di Francia): quei tesori nascosti, lontani dalle grandi direttrici, dove il patrimonio ritrova tutto il suo significato.

È impossibile visitare la città senza lasciarsi affascinare dai suoi paesaggi spettacolari, dalla sua storia vibrante e dai sapori della tradizione locale. Qui, le tradizioni marittime si intrecciano con un’architettura ben conservata e una cucinaradicata nel territorio della Piccardia. Ecco cosa non perdere a Saint-Valery-sur-Somme.

Il quartiere di Courtgain e il Calvario dei marinai

Antico quartiere di pescatori, il Courtgain affascina con i suoi vicoli stretti e le facciate fiorite. Le case basse, dipinte con colori vivaci, ricordano il periodo in cui si pescava il gamberetto grigio, soprannominato qui “la sauterelle” (la cavalletta).

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Quartiere dei pescatori, a Saint-Valéry-sur-Somme © Shutterstock/Veronique Stone

Salite fino al Calvario dei marinai: questo promontorio ricco di storia offre una vista mozzafiato sulla baia. È qui che, un tempo, le famiglie scrutavano l’orizzonte in attesa del ritorno dei marinai.

Le banchine e le ville Belle Époque

Passeggia lungo i moli alberati, così chiamati in onore di celebri navigatori. Su questi affacciano maestose ville del XIX° secolo, testimonianza del periodo d’oro di armatori e capitani.

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Il porto turistico di Saint-Valéry-sur-Somme © Shutterstock/ Veronique Stone

Verso il fondo, la spiaggia si estende davanti a una serie di ville della Belle Époque, che ricordano lo sfarzo delle prime località balneari.

La città medievale

Entrate nella città vecchia dalla Porte de Nevers e seguite i ciottoli fino alla chiesa di Saint-Martin, dove si fondono elementi romanici e gotici. Risalendo la via del Beffroi, fiancheggiata da case a graticcio, si raggiungono le Tours Guillaume: imponenti vestigia dell’XI secolo legate alla figura di Guglielmo il Conquistatore.

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chiesa di saint-valéry-sur-somme © shutterstock/ lacroix christine
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la chiesa di saint-valéry-sur-somme, vista dall’interno © shutterstock/ lacroix christine

Fondata nel VII° secolo, l’abbazia benedettina è sopravvissuta nei secoli, nonostante le devastazioni. Oggi, il quartiere conserva anche affascinanti residenze rurali in paglia e mattoni, memoria di un passato agricolo vivace, celebrato ancora oggi durante le feste di Saint-Fiacre.

La cappella dei marinai

Arroccata sulle alture, questa cappella neogotica domina la baia. Costruita in onore di San Valerio, monaco evangelizzatore, veglia sulla città dal suo campanile sormontato da un gabbiano in metallo, divenuto simbolo locale. L’interno, ricco di ex voto e vetrate ispirate al mare, racconta il profondo legame tra fede e mondo marinaro.

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Cappella dei marinai © Shutterstock/Veronique Stone

Da qui, la vista sul Cap Hornu è straordinaria. Si racconta che questa cappella fosse particolarmente cara alle mogli dei marinai, che da qui attendevano il loro ritorno…

Scoprire Saint-Valery-sur-Somme significa anche esplorare un’arte culinaria unica, fatta di mare, di terra e di tradizione. Prendetevi il tempo per assaporare queste specialità locali: semplici all’apparenza, ma sorprendentemente ricche di gusto.

I tesori culinari del mare

Lungo la baia, il gamberetto grigio, detto “sauterelle” dai locali, è una vera istituzione. Si pesca a piedi, seguendo il ritmo delle maree, e si gusta freschissimo, per assaporarne tutta l’intensità marina. Accanto a lui, le piante spontanee delle saline regalano sapori rari e autentici. La salicornia, croccante e leggermente salata, accompagna perfettamente pesce e insalate. L’aster marittimo, conosciuto anche come “orecchio di maiale”, sorprende per la consistenza morbida e l’aroma vegetale delicato.

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Peschereccio di traino al largo di Saint-Valéry-sur-Somme © Shutterstock/Murielle Greselin

Attenzione però: questi tesori naturali non si raccolgono liberamente. La loro raccolta è rigidamente regolamentata per proteggere il delicato ecosistema della baia della Somme. Il modo migliore per gustarli resta quello di assaporarli alla tavola di uno chef locale o a casa di un pescatore professionista.

Il territorio della Piccardia

Ma la baia non vive solo di mare. È radicata nella generosità della terra piccarda, con piatti familiari, ricchi di gusto e di memoria. Il bistou, o bigalan, torta rustica a base di patate, cipolle e pancetta, scalda il cuore come le serate invernali davanti al camino. Più raffinata, la ficelle picarde, una crêpe gratinata con prosciutto e funghi, incarna il savoir-faire culinario della regione.

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Ficelle picarde © Shutterstock/page frederique

E per finire in bellezza, è impossibile resistere al gâteau battu: una brioche dorata, dalla mollica soffice e dal gusto burroso inconfondibile, perfetta sia a colazione che a merenda. Qui, la gastronomia non è solo un piacere: è un modo per entrare in contatto con il territorio, per comprenderne i ritmi, i gesti, le tradizioni. A Saint-Valery-sur-Somme non ci si limita a guardare la baia: la si assapora.

È un’immersione in un patrimonio vivo, tra mare e campagna, tra tradizioni popolari e eredità religiosa. Prendetevi il tempo per passeggiare, chiacchierare con la comunità del luogo e godervi ogni istante in questo gioiello della Baia di Somme. Passeggiando, lasciatevi sorprendere dalle strutture Teritoria e trasformate ogni sosta in un’esperienza da vivere grazie al nostro programma fedeltà. I ricordi si condividono: lasciatevi ispirare dalla nostra newsletter, oppure regalate emozioni con le nostre carte e cofanetti.

Di Émilie FALLOT NGUYEN 

La Strada dei Beffrois

Foto di copertina: Borgo di Septmonts, Aisne, Alta Francia © Shutterstock /Alexandra.ROSA

L’Alta Francia custodisce un patrimonio unico: le torri civiche, i celebri beffrois, oggi tutelati dall’UNESCO. Simboli del potere comunale nel Medioevo, scandivano il tempo della città tra fede e conflitti. Tipiche del Nord, e visibili solo qui e in Belgio, si riconoscono per le loro forme slanciate, i carillon, gli orologi, le torri di guardia, le guglie e le banderuole che svettano sul cielo fiammingo.

Dunkerque, nel cuore del suo centro storico, ospita due torri civiche d’eccezione. Il Beffroi di Saint-Élo , con i suoi 58 metri, offre una vista spettacolare a 360 gradi sulla città, il porto e le distese sabbiose della costa. Più imponente, il Beffroi dell’Hôtel de Ville (torre civica del Municipio) alto 75 metri: apre le sue porte solo in rare occasioni, come le Giornate Europee del Patrimonio o quelle dell’Architettura.

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Beffroi dell’Hôtel de Ville, Dunkerque © Shutterstock / Boerescu

Accanto, il municipio sfoggia con fierezza la sua architettura in stile rinascimentale fiammingo, con facciate in mattoni rossi e bianchiche richiamano l’identità architettonica della città. All’interno, alla base del Beffroi, una grande vetrata mette in scena il ritorno trionfale di Jean Bart, il corsaro di Dunkerque, dopo la vittoria nella battaglia di Texel del 1694.

Nel cuore della “capitale delle Fiandre”, a pochi passi dal municipio, il Beffroi di Lille domina la città con i suoi 104 metri d’altezza come un emblema degli anni Trenta. Per scoprire ed ammirare la vista panoramica della città basta salire i suoi 109 gradini.

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Beffroi di Lille © Shutterstock / Aliaksandr Antanovich

Ispirandosi alla natura, piante rampicanti, fiori sbocciati, ali di libellula… l’Art Nouveau è un movimento artistico nato in Francia tra il 1890 e il 1920 con un’ambizione chiara: rompere i codici rigidi dell’arte classica e rendere più suggestiva la vita quotidiana. Niente più linee dritte né simmetrie rigide: spazio a curve, volute e arabeschi, come se tutto nell’universo dovesse danzare. Questo stile trasforma strade, abitazioni, arredi, vetri, ferri battuti, caratteri tipografici, manifesti e oggetti d’uso comune in creazioni vive, eleganti, quasi incantate.

Ad una ventina di chilometri da Lille, il Beffroi Armentières, si innalza per 67 metri sopra i paesaggi fiamminghi. Simbolo del potere comunale, questa torre ha attraversato secoli di storia turbolenta: da torre medievale a prigione, poi posto di guardia, quindi bersaglio di guerre. Bruciata, distrutta, ricostruita, oggi rivive in stile rinascimentale fiammingo ed è riconosciuta come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

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Beffroi di Bailleul © Shutterstock /Bart Poelaert

Sui monti delle Fiandre, sorge il Beffroi di Bailleul, una torre in mattoni gialli in stile neorinascimentale fiammingo. Alta 62 metri e accessibile salendo 200 gradini, domina la città dal 1932, anno in cui fu ricostruito dopo il bombardamento che lo distrusse nel 1918.

Con i suoi 206 gradini, lo stile fiammingo in pietra bianca luminosa e un richiamo all’atmosfera di Giù al Nord, il Beffroi di Bergues invita a prendere quota, letteralmente e culturalmente.

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Beffroi di Bergues © Shutterstock /Harald Keller

Come molti altri beffrois del Nord, anche quello di Bergues ha attraversato guerre, invasioni, distruzioni e rinascite. Dal 2005 è riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, ma per gli abitanti della regione è molto più di un titolo: è uno dei beffrois più belli, capace, dicono con fierezza, di rivaleggiare con quelli dei vicini belgi.

Considerato “il più bello di tutti”, e non solo dai douaisiens, il Beffroi di Douai è stato inserito nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2005. Con la sua architettura autentica del XIV° e XV° secolo e i 54 soli dorati del suo carillon, continua a incantare i passanti.

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Beffroi di Douai © Shutterstock /njaj

Le torri civiche del Nord sono note per i loro carillon, ma quello di Douai ha qualcosa in più: qui, la musica fa parte dell’identità del luogo, tanto da valergli il nome di “città dei carillon”. Lungo la Strada dei Beffrois, prendetevi il tempo di rallentare, e lasciatevi avvolgere dal canto delle campane.

Il Beffroi di Cambrai, già presente nell’XI° secolo, si erge accanto al campanile gotico della chiesa di Saint-Martin, in un dialogo architettonico che attraversa i secoli. Fino al XVIII° secolo era sormontato da una curiosa guglia a spirale, affiancata da quattro torrette. Nel 1736 venne sostituita da una cupola con lanternino, arricchita nel 1924 da quattro sculture di Marcel Gaumont che raccontano la storia della città.

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Beffroi di Cambrai © Shutterstock /Pecold

Nel Medioevo, questa torre veniva utilizzata dai gallus, che suonavano la campana per annunciare le ore del giorno e della notte, segnalare il coprifuoco o dare l’allarme in caso di attacchi o incendi.

Il Beffroi di Comines è stato ricostruito in stile rinascimentale fiammingo in occasione dell’inaugurazione del municipio nel 1929. L’architetto regionale Louis Marie Cordonnier ha armonizzato due monumenti usando mattoni rossi.

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Beffroi de Comines © Shutterstock /Werner Lerooy

Il municipio è stato inserito nell’inventario supplementare dei monumenti storici nel 2001, mentre la sua torre è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2005.

Il Beffroi di Gravelines, che fa parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, alto 27 metri, offre una vista incredibile sulla città, le barche dei pescatori e i dintorni.

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Beffroi di Gravelines © Shutterstock /mimpki

Questo capolavoro architettonico è da scoprire durante il weekend degli Espaces Fortifiés (letteralmente Gli spazi fortificati), le Giornate del Patrimonio e durante la stagione estiva.

Il Beffroi di Loos, inserito nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, è un esempio emblematico della fusione tra l’identità del nord della Francia e lo stile neo-fiammingo delle Fiandre e dei Paesi Bassi. Questa torre fortificata, alta 38 metri, costruita in mattoni smaltati di rosso, è dotata di garitte, merli, un campanile e una guglia.

Lungo la Strada dei Beffrois si percorre la storia del nord della Francia: ogni torre racconta un frammento di passato, tra potere civico e identità locale. Salire i loro gradini è un modo per toccare con mano la memoria e la fierezza di un territorio modellato da secoli di cultura e architettura.

Non andatevene a mani vuote. Continuate l’esperienza nella nostra boutique online: regali, ispirazioni e nuove scoperte vi aspettano. Iscrivetevi alla newsletter per ricevere ogni mese storie, novità e anticipazioni dal mondo Teritoria. Pronti a partire per la Strada dei Beffrois? Entrate nel nostro programma fedeltà e trasformate ogni soggiorno in vantaggi esclusivi, in tutte le nostre strutture. Perché la storia non si guarda soltanto. Si vive.

Di Émilie FALLOT NGUYEN

Drôme: tra lavanda, borghi arroccati e paesaggi naturali

Foto di copertina: Drôme Provenzale © Shutterstock /Serge Goujon

Per una fuga lontano dalla folla estiva, esplorate la Drôme provenzale: campi di lavanda a perdita d’occhio, borghi medievali aggrappati alle colline, natura incontaminata e un patrimonio unico. Un territorio da scoprire seguendo il ritmo delle stagioni, con attenzione.

Tra Lione e Marsiglia si trova la Drôme, con i suoi borghi autentici, i grandi spazi naturali e le imponenti montagne. Cosa c’è di più autentico, per scoprire questo dipartimento, che immergersi nei suoi borghi e fuggire dalla folla?

Le Scogliere del Vercors  

Dal Passo del Rousset alle scogliere del Vercors, chi ama la natura trova qui un territorio autentico e spettacolare. Le montagne della Drôme offrono colline ondulate, panorami mozzafiato sulle Alpi e una fauna nel suo habitat naturale.

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Panorama mozzafiato del Vercors © Shutterstock / Serge Goujon

La cosa più bella è che potete vivere queste esperienze tutto l’anno: a piedi lungo i sentieri del Vercors, o in canoa tra gole e fiumi.

I campi di lavanda di fronte al castello di Grignan

Arroccato tra colline e montagne della Drôme provenzale, il Castello di Grignan sovrasta il borgo che lo circonda. Costruito a partire dall’XI° secolo, emblema dell’architettura rinascimentale e del classicismo francese. Testimone di importanti pagine di storia, è stato riconosciuto Monumento Storico e ha ottenuto il marchio Musée de France (museo di interesse nazionale) nel 1993.

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il castello di grignan in fiore © shutterstock /serge goujon
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il castello di grignan © shutterstock /boris stroujko

Ma il Castello di Grignan è tutt’altro che immobile: ogni anno, tra giugno e luglio, la lavanda in fiore tinge le pianure di viola e crea un sorprendente contrasto con il profilo chiaro del Monte Ventoux.

Il parco naturale regionale delle Baronnies Provençales

La Drôme è un ambiente naturale incontaminato, ricco di paesaggi diversi. Prendetevi il tempo per esplorarla a piedi, lungo i sentieri del parco naturale.

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parco naturale regionale delle baronnies provençales, le gole della méouge © shutterstock /jef77
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scoglio di saint-julien, parco naturale regionale delle baronnies provençales © shutterstock /nomadkate

Lasciatevi stupire dalla bellezza selvaggia delle scogliere verdeggianti, dai campi di lavanda a perdita d’occhio o dai fiumi e dagli acquedotti.

Il modo migliore per scoprire la bellezza di questa zona è partire dai suoi borghi autentici e incontrare gli artigiani locali.

Montbrun-les-bains  

Classificato tra i ‘Borghi più belli di Francia‘, Montbrun-les-Bains svela subito il motivo del suo prestigio: il monte su cui sorge è punteggiato di case medievali in pietra chiara. Nel cuore di una valle che alterna il verde dei boschi al viola della lavanda, il borgo si erge come uno sperone roccioso che domina il paesaggio.

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Il borgo di Montbrun-les-Bains © Shutterstock /JFFotografie

Tra i vicoli antichi decorati con fiori, prendetevi il tempo per rallentare e scoprire l’arte di vivere alla maniera della Drôme: autentica, sostenibile, umile.

Poët-Laval 

Altro gioiello della Drôme provenzale, questo borgo non si visita in fretta: si scopre lentamente, lasciandosi guidare dai vicoli chiari, dalle strade acciottolate, dagli incontri con artigiani appassionati e dalle storie che il luogo sa raccontare.

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Il borgo di Poët-Laval, nella Drôme © Shutterstock /Damien Chastang

E così si apre davanti a voi un luogo autentico e ben preservato!

Suze-la-Rousse 

Rousse (letteralmente rossa), non deve il suo nome agli abitanti, ma al colore delle sue pietre. I ciottoli delle stradine, le facciate delle case provenzali e il castello medievale che sovrasta il borgo sono tutti tinti di una tonalità dorata che invita a passeggiare senza fretta. Il castello, che ha attraversato secoli di trasformazioni, da residenza reale a chiesa del borgo, ospita oggi un’università del vino.

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Suze-la-Rousse con il suo castello medievale che la guarda dall’alto © Shutterstock /Adrian Popov

Nel cuore dei vigneti, Suze-la-Rousse vi invita a scoprire la sua storia viticola e umana.

La Roche-sur-Grâne 

A La Roche-sur-Grâne, borgo dal sapore autentico della Drôme, il sole illumina un monte punteggiato di case in pietra chiara. Qui si trova il centro Les Amarins, un esempio concreto di agroecologia: offre ai giovani strumenti, formazione sul campo e immersioni nella vita della fattoria. Energia rinnovabile, autosufficienza e sostenibilità sono al centro del progetto. Un luogo impegnato, perfettamente in sintonia con lo spirito di Teritoria. Da scoprire.

A Nyons, gli ulivi si aggrappano ai dolci pendii come custodi di un patrimonio millenario. Qui l’oliva nera si coltiva con pazienza e passione. Alla Maison des Huiles d’Olive, gli aromi parlano al cuore: erba fresca, mandorla, lavanda, mela verde… Ogni goccia racconta un territorio e un gesto antico. Poco più in là, i fiori profumano le colline. Alla distilleria li si vede trasformare lentamente in essenze preziose, tra alambicchi di rame e nuvole di vapore blu.

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Nyons, Drôme, Rodano-Alpi © Shutterstock /Richard Semik

Poi c’è Montélimar, che sembra uscita da una cartolina. Qui il torrone non è solo un dolce, ma una promessa d’infanzia. Nei laboratori artigianali, il miele caldo si mescola alle mandorle tostate, viene lavorato a mano, versato negli stampi e tagliato con un filo. Un inno al savoir-faire, alla golosità lenta, lontano dal trambusto.

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La vista di Montélimar dalle mura © Shutterstock /RYSAN

Il momento più sorprendente del viaggio è a Hauterives. Qui, un semplice postino, Ferdinand Cheval, ha dedicato 33 anni della sua vita a costruire, da solo, un palazzo uscito direttamente dai suoi sogni. Giorno dopo giorno, pietra dopo pietra raccolta durante le sue consegne, ha dato forma al suo Palais Idéal (Palazzo Ideale). Un’opera folle, fragile e immensa, ispirata ai templi indù, ai castelli medievali e alle grotte naturali. Un universo a parte, fatto di pazienza, ossessione e bellezza grezza.

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Il palazzo del postino Cheval, Hautesrives © Shutterstock /milosk

Nella Drôme, ogni cosa ha il suo ritmo. Niente corre, tutto è autentico. Qui si ritrova il gusto delle cose semplici, la magia della lentezza, la poesia dei gesti dimenticati. È un viaggio geografico, certo, ma anche interiore. Un ritorno all’essenziale.

Per prepararvi a questo ritorno, lasciatevi ispirare dalla nostra newsletter e approfittate dei vantaggi del programma fedeltà. La Drôme è anche un’arte di vivere bene che si condivide: con le nostre carte e i cofanetti regalo, fate viaggiare anche chi amate.

Di Émilie FALLOT NGUYEN  

La Strada dei Formaggi dell’Alvernia

Foto di copertina: Funivia sopra i paesaggi del Cantal ©Shutterstock / jef77

Lungo la Strada dei Formaggi dell’Alvernia scoprirete cinque formaggi DOP: Cantal, Saint-Nectaire, Fourme d’Ambert, Bleu d’Auvergne e Salers. Ognuno porta con sé garanzie di qualità e un profondo legame con il territorio. A differenza della Strada dei Vini, non esiste un itinerario fisso: Teritoria vi invita a esplorare queste eccellenze passando per le città da cui prendono il nome.

Questo formaggio a pasta molle fatto con latte di vacca è noto per la sua cremosità e il suo sapore unico. Inoltre, il savoir-faire di questo formaggio risale alla corte di Luigi XIV°.

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Saint-Nectaire ©Shutterstock / page frederique

Nascosta nella valle della Couze Chambon, esplorate la cittadina di Saint-Nectaire. Godetevi una passeggiata fino alla sua chiesa romanica, arroccata sul Mont Cornadore e considerata uno dei cinque edifici più rappresentativi dell’arte romanica in Alvernia. Ammirate la bellezza grezza delle sue pietre bianche d’origine vulcanica: l’Alvernia, antica terra di vulcani, conferisce a queste pietre millenarie un colore unico.

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Borgo di Saint-Nectaire ©Shutterstock / Alain PITAULT

L’identità vulcanica unica di Saint-Nectaire si riflette nei suoi paesaggi: dall’antica stazione termale lungo il torrente Courançon alla palude salata e alla grotta delle acque pietrificate, che aggiunge fascino al luogo. La città ha ricevuto una stella dalla Guida Michelin Viaggi e Cultura, che ne ha riconosciuto la qualità e l’autenticità, sia dal punto di vista naturale che artistico. Se visitate Saint-Nectaire, non perdetevi la Fontaine Pétrifiée (letteralmente fontana pietrificata): una meraviglia naturale nota per le sue sculture di calcite. L’acqua della grotta, rarissima, ed è celebrata in numerose opere d’arte.

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fontaine pétrifiante, à saint-nectaire ©shutterstock / gilles paire
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gioiello in calcite realizzato con la fontaine pétrifiante ©shutterstock / gilles paire

A due passi da Saint-Nectaire si trova Freydefont-Saint-Nectaire con il suo allevamento di mucche da latte. Scoprite insieme agli allevatori appassionati la lavorazione del formaggio Saint-Nectaire, dalla mungitura (alle 18:00 dal lunedì al sabato) fino alla fermentazione lattica (al mattino, a partire dalle 10:30).

“Fourme” è una parola che forse vi suona familiare… ma sapete cosa significa? Deriva dall’antico francese e indicava originariamente il contenitore usato per modellare il formaggio, da cui il verbo “formare”. Con il tempo, il termine ha iniziato a designare il prodotto stesso: “fourmage” è diventato “fromage”. Solo la Fourme d’Ambert ha conservato questo legame con il passato, un tratto distintivo di questo formaggio, prodotto con muffa di pane di segale.

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Fourme d’Ambert ©Shutterstock / Ermak Oksana

Ambert, riconosciuta come città ciclabile, si trova nella pianura omonima, circondata dai monti del Forez e del Livradois. Inizialmente nota per la qualità della carta utilizzata nelle prime edizioni dell’Enciclopedia del 1751, la città offre numerose bellezze architettoniche da scoprire: la chiesa gotica di Saint-Jean, il Dolmen di Boisseyre, entrambi classificati come Monumenti Storici, e il singolare municipio di Ambert, che sorprende per la sua forma circolare, tanto particolare da essere paragonata a quella del celebre formaggio locale.

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village d’ambert ©shutterstock / ebascol
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municipio di ambert ©shutterstock / ebascol

Nel cuore della città, la Maison de la Fourme d’Ambert, attiva dal XIV° secolo e aperta dal martedì al sabato, accoglie tutti coloro che desiderano scoprire la storia del celebre formaggio e comprenderne le fasi di lavorazione. Dopo una buona degustazione in cantina, partite alla scoperta delle jasseries: le antiche capanne in legno e granito con tetti di tegole curve, che raccontano la vita dei contadini durante l’alpeggio estivo. Assaporate i sapori dolci e salati dei formaggi DOP dell’Alvernia e assistete alla loro produzione: dalla cagliatura alla degustazione del formaggio fresco, passando per la visita alla latteria con la zangola.

Tra le tappe imperdibili lungo la Strada dei Formaggi dell’Alvernia, c’è il Bleu d’Auvergne, un formaggio a latte crudo con muffa di pane di segale: ha una pasta color avorio, venata di blu-verde, e un profumo delicatamente floreale.

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Bleu d’Auvergne ©Shutterstock / RVillalon

Il formaggio nasce nella cittadina di Laqueuille, a 1.050 metri di altitudine, nel cuore del Parco Naturale dei Vulcani dell’Alvernia. Nessun altro villaggio della zona si trova più in alto! Il piccolo paese di 500 abitanti si chiamava un tempo “La Colha”, che nel dialetto pirenaico significa “la capanna del pastore”. È su questo antico sperone roccioso che il celebre Bleu d’Auvergne viene stagionato per almeno 28 giorni, in cantine dove la regolare foratura favorisce lo sviluppo del Penicillium roqueforti. La sua storia è raccontata nel Museo di Laqueuille, tra mostre immersive, curiosità storiche e racconti di banditismo.

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Cascata del Trador, a Laqueuille ©Shutterstock / Tommy Larey

Attraversando il piccolo borgo ricco di autenticità, lasciatevi conquistare dai Monts Dore con un’escursione verso La Banne o la Cascade du Trador. Risalendo il villaggio di Trador, una faglia geologica rivela una cascata naturale, formata da un’antica colata lavica raffreddata. Le sue fessure hanno dato origine a colonne poligonali note come “organi”.

Il Salers, che dal 1961 fa parte del marchio AOP d’Auvergne, è fatto con latte crudo di fattoria e stagionato per sette mesi in un contenitore di legno. Da aprile a settembre, le mucche rosse si nutrono dei prati verdi e producono un latte unico.

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salers ©shutterstock / foodpictures
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mucca dell’alvernia ©shutterstock / fabien monteil

Una produzione vivace e colorata, proprio come la cittadina di Salers. Situata a 950 metri di altitudine, sui Monti del Cantal, questa piccola città medievale è stata inserita tra i “Sites Remarquables du Goût”, i Luoghi del Gusto. Qui potete visitare la chiesa di Saint-Mathieu e gli antichi quartieri borghesi, costruiti in pietra vulcanica e coperti da tegole d’ardesia. I più sportivi apprezzeranno il percorso “La Pastourelle”, ideale per esplorare i panorami mozzafiato del Cantal in mountain bike o a piedi durante un’escursione.

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village authentique, salers ©shutterstock / mehdi33300
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strada della cittadina di salers ©shutterstock / mehdi33300

A pochi chilometri dal borgo di Salers, la fattoria “Les Burons de Salers” offre l’occasione di scoprire la storia del celebre formaggio, della genziana e della specialità locale: la truffade.

Ultimo, ma non per importanza, sulla Strada dei Formaggi dell’Alvernia: il Cantal. Il suo nome deriva dall’antico termine gallico-celtico “Cantalo”, che significa “frontiere”. Questo dipartimento montuoso e poco popolato offre una bellezza selvaggia da scoprire tra paesaggi e climi diversi: vallate verdi, ghiacciai, grandi dighe, laghi e formaggi DOP.

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Paesaggio montuoso, Cantal ©Shutterstock / Michel PERES

Il Cantal è il formaggio più antico della regione, con quasi 2000 anni di storia. Il suo sapore unico nasce dai pascoli dell’omonimo dipartimento e da una lavorazione che prevede oltre 30 ore di stagionatura in cantina.

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Cantal ©Shutterstock / barmalini

Ecco perché esistono diversi tipi di Cantal, a seconda del tempo di stagionatura: quello giovane ha meno di due mesi, quello maturo supera i sei. Più a lungo stagiona, più intenso diventa il suo sapore.

Ora non c’è più bisogno di cercare i panelli marroni che indicano i numerosi itinerari verso la Strada dei Formaggi dell’Alvernia. Per incontrare i produttori e apprezzare il loro savoir-faire, avete tutte le chiavi in mano. Per scoprire altri itinerari alla scoperta del territorio e delle nostre regioni, iscrivetevi alla nostra newsletter. Prolungate il piacere: regalate una fuga golosa con le nostre carte e i cofanetti regalo, validi in tutte le nostre strutture in Alvernia e non solo. Un’idea perfetta per chi ama il territorio. Entrate nel nostro programma fedeltà e accumulate vantaggi a ogni tappa del vostro viaggio, per soggiorni sempre più autentici.

Di Émilie FALLOT NGUYEN